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Guerre infinite e milioni di morti: presentazione libro e dossier al Castello dei Comboniani a Venegono

VARESE, 25 ottobre 2019-“Abbasso la Guerra OdV” propone domani sera, sabato 26 ottobre dalle 20.30, un incontro che si terrà presso il Castello dei Comboniani di Venegono Superiore (via delle Missioni, 12), la presentazione di due testi: EPIDEMIOLOGIA DELLA GUERRA INFINITA di Maurizio Marchi (Medicina Democratica di Livorno), con l’autore del libro, e il Dossier: NESSUN APPRODO ALLA GUERRA.

Dossier quest’ultimo che riguarda la lotta in corso a Genova contro la compagnia saudita BAHRI e i traffici di armi al porto, a cura di uno dei protagonisti di questa lotta. Nel primo caso Marchi esporrà l’esito delle sue ricerche sugli effetti, in termini di vittime e di distruzioni ambientali, degli 82 conflitti militari combattuti tra il 1945 e il 2015.

Sintetizzando dati di ogni singola guerra l’autore  è in grado di dimostrare che nell’insieme queste hanno causato 24 milioni di morti diretti, più altrettanti stimati per epidemie, carestie, esodi forzati di massa, inquinamento di grandi territori: quindi in totale, 48 milioni di morti, l’equivalente dei morti della 2° guerra mondiale, altro che 70 anni “di pace”.

Il libro nasce dalla volontà di combattere le guerre ovunque siano combattute e di sfatare il mito che la NATO abbia garantito la pace nel secondo dopoguerra, anzi essa ha ampiamente contribuito a questo esito devastante.

Nel secondo caso, Christian, del Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali di Genova, illustrando il contenuto del Dossier che verrà presentato, ci ricorderà le motivazioni, le tappe e gli esiti della loro lotta che ha finora impedito che sistemi d’arma fossero caricati dal loro porto con destinazione Arabia Saudita, in guerra contro lo Yemen. I portuali hanno lottato contro un sistema che vede porti aperti a materie prime, spesso sporche del sangue delle persone che le hanno estratte, porti aperti alle armi di ogni tipo, per ogni situazione di conflitto bellico, ma chiusi ai migranti che spesso fuggono proprio per sottrarsi a quello sfruttamento e a quelle guerre. Una logica da rifiutare.

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