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Ordine dei Medici di Varese: “In campo contro il virus e contro ogni allarmismo”

VARESE, 26 febbraio 2020-In questo momento tutti i professionisti sanitari sono impegnati a fronteggiare questa emergenza e mettere in atto tutte le manovre di sicurezza e seguire le indicazioni pervenute dai Ministeri competenti e dalla Regione Lombardia. Pur in una situazione complessa e assolutamente nuova per il nostro Paese e’ importante che vi sia da parte di tutti un atteggiamento razionale e si evitino eccessi e allarmismi che possano pregiudicare la lotta contro il virus.

In questo senso ci sembra importante rivolgere un messaggio a tutta la popolazione assicurandole che noi ci siamo e facciamo tutto il possibile, ma abbiamo bisogno anche di grande collaborazione da parte dei cittadini. In particolare e’ importante che si evitino accessi non strutturati necessari presso i medici di medicina generale, i Pronto Soccorso, i Presidi di Continuità Assistenziale al fine di contenere il rischio di diffusione del virus.

La Federazione Regionale degli Ordini a questo proposito ha condiviso Avviso agli Assistiti allegato che sarà anche inviato a tutti i Comuni, documento che sintetizza le norme comportamentali in questo momento necessarie. L’Ordine dei Medici di Varese sta attivamente collaborando, come peraltro stanno facendo gli Ordini, a fornire al Ministero della Salute i nominativi dei medici volontari e disponibili ad impegnarsi sul campo e presso gli aeroporti, ed in tal senso i medici varesini hanno dato prova di grande disponibilità e collaborazione.

Abbiamo però bisogno che ci venga garantita la possibilità di lavorare in sicurezza , a tal proposito stiamo facendo pressione su ATS e Regione perché vengano forniti i DPI (dispositivi di protezione individuale), oggi carenti, a tutti gli operatori sanitari coinvolti nel gestire l’emergenza.

Tutti i medici sono in campo nella battaglia contro il coronavirus, non solo per difendere e proteggere la salute dei cittadini, ma anche con l’obiettivo di dare risposte concrete e dire stop a panico e allarmismi.

Per quanto riguarda gli odontoiatri sono da sempre abituati a combattere agenti patogeni ben più pericolosi del coronavirus, si pensi al virus dell’HIV e dell’epatite B o C. Le precauzioni messe in atto negli studi sono costantemente aggiornate, e sono sempre state adeguate e sicure. Dalla giornata di venerdì le CAO lombarde si sono coordinate coinvolgendo tutte le province. Hanno collaborato immediatamente con le istituzioni regionali cercando di fornire un apporto fattivo alla gestione dell’emergenza e hanno coadiuvato la federazione nazionale nell’elaborazione delle linee guida. L’Ordine ha inviato più comunicazioni operative a tutti gli iscritti.

Non si registrano, al momento, disdette da parte dei pazienti peraltro immotivate. Si registra invece la responsabile tendenza a contattare telefonicamente i pazienti effettuando un triage (raccolta di dati che potrebbero indicare una sintomatologia compatibile con il COVID 19) e nel caso per la riprogrammazione dell’appuntamento per proteggere i pazienti. Infatti cercare di ridurre la “saturazione” della sala d’attesa è un comportamento che, nel piccolo, ricalca i provvedimenti di contenimento attuati in larga scala nelle zone rosse, che tutela la salute dei pazienti.

Un plauso a tutto il sistema sanitario lombardo, dai volontari della CRI , tutti gli Operatori (Medici , Odontoiatri, Infermieri..) , fino alle Istituzioni che hanno l’ingrato compito di decidere provvedimenti impopolari, ma necessari, per tutelare la popolazione; infine un grazie alla popolazione delle aree rosse che hanno dimostrato un grandissimo senso di responsabilità tutelando così la Salute Pubblica.

I Medici di Famiglia, in questo momento, stanno sostenendo l’impatto, anche telefonico, delle ansie e delle paure dei cittadini, che mantengono, comunque, un consolidato rapporto di fiducia con loro.

I Medici di famiglia in questo periodo raccomandano ai cittadini di accedere agli studi solo previo contatto telefonico e in caso di reale necessità. Sarà il medico che di volta in volta prenderà in considerazione le modalità più corrette per la valutazione dei singoli casi o di differenti esigenze, anche burocratiche, dei pazienti.

I Medici di famiglia garantiscono l’assistenza quotidiana ai loro pazienti pur in assenza dei necessari DPI (dispositivi di protezione individuale), che peraltro sembrano essere in arrivo a breve.

Ci preme sottolineare come la medicina di famiglia, ancora una volta, sia in prima linea a rispondere prontamente ai problemi di salute della popolazione, in un momento in cui altre istituzioni (INPS, INAIL, Distretti) hanno chiuso i battenti ai cittadini.

Ancora una volta la medicina generale è il fronte avanzato sul territorio e pur in assenza di garanzie e tutele adeguate, non rinuncia a svolgere il proprio compito non solo professionale, ma anche di supporto ai cittadini nel rispetto del Codice Deontologico.

 

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