VARESE, 4 aprile 2020-Continuano i controlli effettuati dalle Volanti della Questura di Varese, al fine di prevenire il diffondersi del virus “COVID-19”.
Nel corso del pomeriggio di ieri 3 aprile, un trentenne tradatese, stanco delle restrizioni imposte dalle recenti disposizioni ministeriali, ha pensato bene di farsi fare un massaggio presso un Centro Benessere in viale Valganna gestito da una cittadina cinese.
Alcuni abitanti della zona, accortisi di alcuni movimenti di persone presso quel centro benessere, nonostante le norme obblighino la chiusura, appena notato una volante in transito, hanno attirato l’attenzione degli operatori, spiegando i loro sospetti, aggiungendo che quel centro era accessibile sia dalla porta principale che da una secondaria collegata alle scale del palazzo.
Gli Agenti, al fine di accertate quanto segnalato, hanno suonato il campanello posto in prossimità dell’ingresso al negozio e la proprietaria, accortasi che erano i poliziotti a suonare, ha intimato al suo cliente di uscire, alla chetichella, dalla porta secondaria, sicura di farla franca. Non aveva fatto i conti che anche quella, grazie all’attenzione degli abitanti della zona, era controllata dagli uomini della polizia. Il giovane quindi è stato fermato ma, notando un condomino sulle scale, ha cercato di giustificarsi dicendo che era ospite di quest’ultimo, sperando che l’uomo tenesse il suo gioco.
Contrariamente alle sue previsioni quest’ultimo, stupito per le sue affermazioni, ha immediatamente ribattuto di non conoscerlo assolutamente e di non averlo mai visto prima. Vistosi scoperto il tradatese ha confessato di essersi recato dalla “massaggiatrice cinese”, da lui conosciuta personalmente, per alleviare il lungo periodo di inattività. Alla luce di quanto appreso, gli Agenti hanno sanzionato l’avventore per l’inottemperanza al divieto di spostamento vigente a causa dell’emergenza sanitaria in atto, oltre che avviato le procedure per l’emissione di un foglio di via obbligatorio dal comune di Varese.
Alla “massaggiatrice”, invece, non è rimasto quindi che abbassare la saracinesca del suo “centro benessere” oltre a subire la sanzione per la mancata sospensione della sua attività come previsto dall’ articolo 1, comma 1, lettera s) del DPCM 8.03.2020 e articoli 1, comma 2, lettera m), 2, comma 3, e 4, comma 1 Decreto Legge 25.03.2020.