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Recovery Fund: AIME fissa 5 punti prioritari per il rilancio dell’economia da sottoporre al Governo

VARESE, 28 ottobre 2020- “La situazione di emergenza sta peggiorando ogni giorno di più ed il sistema economico è in fibrillazione. L’Italia si aspetta da chi ha responsabilità di governo serietà e autorevolezza dato che in gioco c’è la vita di molte persone, ma il timore e’ invece di tornare alla sfida di marzo ed aprile tra governo, regioni e comuni, in un susseguirsi di dcpm e di ordinanze non sempre chiare e coerenti, a volte incomprensibili ai piu’,  e accompagnate da una mancanza di spiegazioni chiare che vengono spesso lasciate solo alla libera interpretazione degli opinionisti. La gente non c’è la fa più a sostenere questa situazione sia fisicamente che psicologicamente che economicamente e il mondo delle imprese rischia di trovarsi schiacciato e senza futuro se non si mettono in atto celermente i piani di rilancio economico, soprattutto quelli finanziati dal Recovery Fund. Bisogna fare presto e fare bene.  Oggi più che mai serve unità e collaborazione, impegno di tutti per affrontare in modo concreto il riacutizzarsi di una crisi e di un’emergenza che mai si sarebbe pensato di vivere. Per questo come Associazione abbiamo formulato una serie di proposte mirate al rilancio del sistema economico del Paese.”

E’ con queste parole che Giuseppe Albertini presidente AIME, Associazione Imprenditori Europei, introduce il documento che la Presidenza dell’Associazione ha elaborato ed approvato all’unanimita’  e sottoporra’ al Governo per l’avvio del Recovery Fund.

Sono 5 i punti focus toccati: promuovere la conversione e l’efficientamento delle produzioni industriali per renderle meno dispendiose e più sicure per l’ambiente; accelerare la digitalizzazione della PA e renderla uno strumento piu’ efficace per le sinergie tra pubblico e privato e tra imprese e istituzioni; riformare la tassazione sul lavoro dipendente e le valutazioni sull’imponibile Irpef; alleggerire la rigidità e stabilizzare la legislazione sui rapporti di lavoro dipendente; semplificare i processi creditizi e i rapporti con le banche. Su queste cinque macro-tematiche Aime si premurerà di sviluppare le singole proposte di legge da portare direttamente alle Istituzioni per la costruzione dei singoli emendamenti parlamentari.

L’Associazione chiede anche di riconfermare per i prossimi anni le misure che hanno stimolato in maniera importante la domanda interna: l’Ecobonus 110% e il rifinanziamento di “Industria 4.0”.

Su quanto sta accadendo in questi giorni Gianni Lucchina, Segretario Generale di Aime, commenta: “Vista l’esperienza appena trascorsa e le dichiarazioni di intenti fatte negli scorsi mesi per fronteggiare questa annunciata nuova ondata pandemica, viene difficile sorvolare sulla confusione che invece si sta ricreando e sulle endemiche lentezze che si rilevano per le cose che potevano essere fatte in questi ultimi tre mesi per essere meglio preparati alla attuale situazione. Ma non è costume di Aime la protesta ne tanto meno la caccia a chi doveva o poteva fare meglio, mentre ribadiamo con fermezza la condanna a qualsiasi atto di prevaricazione e di violenza come quelle che si stanno verificando in questi giorni. L’Italia – continua Lucchina – si aspetta da chi ha responsabilità di governo affidabilita’ e concretezza e l’Associazione Aime da sempre e’ orientata, pur in un atteggiamento di critica costruttiva, a ricercare condivisione e collaborazione affinchè si possa dare maggior forza al sistema delle Imprese e strumenti per la tenuta economica e sociale”.

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