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L’opinione di Domenico Capezzoli (Italia dei Valori): ”Il nostro partito deve ripartire dalla lotta alle mafie e corruzione”

VARESE, 23 dicembre 2020-“Questa è la mia opinione  e penso che da li si dovrebbe ripartire, lotta alle mafie e alla corruzione. Alcuni di voi magari non la pensa così, ma questa è la storia del nostro partito che nacque per difendere la legalità. questa riflessione alla luce dei molti casi di corruttela anche in questo momento difficile”.

Credo che Italia dei Valori debba ritornare alle origini, puntualizza Domenico Capezzoli, la nostra esistenza scrive, viene da questa stagione, Tangentopoli. Lo scandalo, noto anche come “Mani Pulite”, è stata una delle più grandi indagini di corruzione mai condotte contro la politica italiana.

Il pool di Mani Pulite

La storia di Tangentopoli viene alla luce il 17 febbraio 1992, quando Antonio Di Pietro, un giovane procuratore, poi successivamente fondatore di questo partito, decide di chiedere al Gip di Milano di far catturare Mario Chiesa. Si trattava di un noto esponente del Partito socialista italiano. Da quel momento prosegue Capezzoli, inizia Mani Pulite, la prima grande inchiesta della Procura. Tutte le tappe evolutive di uno dei capitoli più oscuri sulla corruzione della storia italiana.
Tangentopoli: tutta la vicenda Bettino Craxi, allora presidente del Partito socialista, definì Mario Chiesa una sorta di folle lucentezza, un caso isolato all’interno di un partito sano. Come è noto, la storia e l’inchiesta Mani Pulite hanno portato alla luce uno dei più grandi casi di corruzione politica nella storia d’Italia. Per un aumento esponenziale delle denunce, non solo interne al partito, crolla anche la Democrazia Cristiana, a favore dell’opposizione, come quella dell’allora giovane Lega Nord.

In altre parole, si è creato in parlamento un equilibrio molto delicato, che, essendo debole, ha portato a elezioni precedenti solo due anni dopo. Intanto in prima linea nell’inchiesta, dopo pochi mesi comincia ad avere vittime ovunque, e dopo soli tre mesi, nell’aprile 1992, iniziano una serie di arresti di industriali sia della maggioranza che dell’opposizione. Questa è stata solo la prima parte di Tangentopoli, che con un effetto domino ha colpito rapidamente molti politici, alcuni molto noti, banditi direttamente dai dirigenti del loro partito. Il clima spirituale in quel periodo era tutt’altro che piacevole e molte sedie cominciarono a tremare. Nel settembre 1992 arriva anche un suicidio, quello di Sergio Moroni, che ha portato il suo grande amico Bettino Craxi a definire la situazione come quella del clima infame.

Mani pulite: 1993 L’indagine dura mesi velocemente, rivelando sempre più casi di corruzione in ogni ambiente possibile e immaginabile, senza distinzioni geografiche, da nord a sud. Molte cause furono anche intentate contro Severino Citaristi, l’allora tesoriere della Dc, e la Pubblica Amministrazione ne uscì a pezzi, per la partecipazione di tanti parlamentari, ma anche di tanti amministratori locali.

All’epoca, il governo di Amato ha assistito a un numero molto elevato di dimissioni, poiché lo stesso Amato ha esortato tutti i parlamentari intervistati a lasciare i rispettivi incarichi. Una specie di responsabilità. E proprio in questo momento iniziano a formarsi molti membri del PSI, che rivelano una verità critica. Si tratta del “conto protettivo”, o prestito illegale, il cui beneficiario era il Partito socialista. Il capo del serpente all’epoca era Bettino Craxi, mentre Martelli era l’insegnante materiale.
Corruzione: la situazione in Italia. L’indagine di Mani Pulite è stata la più importante inchiesta sulla corruzione in assoluto, non senza errori. Infatti, dopo molti anni, alcuni dei nomi indagati all’epoca furono assolti, anche se il danno era già stato fatto loro. Ciò non significa che l’ampiezza del fenomeno allora corrotto non avesse le dimensioni emerse. Ad oggi conclude l’esponente del partito, questa corruzione in Italia è ancora presente, e il pericolo è sempre concreto. Noi ci dobbiamo essere ,dobbiamo continuare a lottare contro le mafie e la corruzione.

 

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