Rendere obbligatorie le mascherine FFP2 sui mezzi pubblici Di Marco (M5S): “Sono più efficaci di quelle chirurgiche”

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VARESE, 5 marzo 2021-Il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Nicola Di Marco, depositerà un’interrogazione al presidente della Lombardia, Attilio Fontana, a seguito dell’ordinanza che ha portato la Regione in zona arancione rafforzato e che prevede, tra le restrizioni, ancora l’obbligo dell’utilizzo sui mezzi di trasporto della mascherina chirurgica.

“Siamo convinti che dopo un anno di pandemia serva pensare necessariamente a un cambio di passo anche su questo argomento. Le evidenze scientifiche dimostrano come l’utilizzo delle mascherine FFP2 o FFP3 sia più efficace rispetto a quello delle chirurgiche. 

I mezzi pubblici, utilizzati quotidianamente da pendolari e lavoratori, possono essere un luogo in cui il contagio si diffonde a causa di una aerazione spesso non soddisfacente o per un distanziamento difficile da rispettare in orari di punta”, dichiara Di Marco. “Per questo motivo, chiediamo a Regione di mettersi al lavoro per rivedere al più presto, con lucidità e concretezza, questa parte di ordinanza e di pensare di passare dall’obbligo della mascherina chirurgica a quella FFP2.

Considerato l’alto numero di varianti che si stanno diffondendo sempre di più in Lombardia, bisognerebbe pensare di utilizzare strumenti di prevenzione più forti, quindi anche a chi utilizza i mezzi per muoversi all’interno della regione. Oggi i nostri territori si trovano di fatto in una nuova “zona rossa” ma dobbiamo già immaginare come arginare il contagio fra tre o quattro settimane, se le restrizioni dovessero essere di nuovo allentate. Regione si attivi in prima persona ed ovviamente in accordo con il Governo, per l’eventuale reperimento e distribuzione delle mascherine ad aziende di trasporto ed utenti: in questo modo sarà anche garantito un costo unitario di acquisto più basso, andando incontro alle esigenza del singolo cittadino che oggi per ragioni di costo deve necessariamente preferire la chirurgica. Ma in questo caso, non si può parlare di “spesa” ma bensì di “investimento” per la tutela della salute dei Lombardi, per questo ci auguriamo un confronto aperto da parte della Giunta Fontana, conclude Di Marco.