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Carolyn Wonderland, chitarrista e cantante texana con il blues nelle vene: recensione album ‘Tempting Fate’

VARESE, 4 dicembre 2021-di GIANNI BERALDO-

La texana Carolyn ”Wonderland” Bradford é una cantante e chitarrista come poche altre in circolazione. Una che maltratta o accarezza la sua Gibson producendo un profluvio di note facendosi trasportare emotivamente come fosse un corpo unico.

Questo grazie a una tecnica pazzesca affinata in anni di concerti ( e album) spesso accompagnando delle vere star della musica blues.

D’altronde non puó essere un caso se per qualche anno é stata la chitarra solista nella band di John Mayall! Ora la consacrazione con Tempting Fate, decimo album della sua discografia (il debutto é del 1993 con Groove Milk), ma il primo a pubblicato per la prestigiosa etichetta Alligator chiamando a raccolta uno stuolo di musicisti importanti, dando vita ad un album davvero notevole dove blues, rock blues, tex mex e musica cajun, trovano il contesto ideale idealizzando un percorso che Carolyn Woderland sognava da tempo.

E parlando di sogni la chitarrista e polistrumentista di Houston per questo lavoro ne ha concretizzati parecchio. Partendo dalla produzione di Dave Alvin che ha suonato pure in un paio di brani come nell’ipnotica Loser, versione stupenda quasi lisergica del famoso pezzo dei Grateful Dead, dove Carolyn si lascia trasportare dando vita a degli assoli da brivido e con il quale chiude l’album.

Ma di cover in questo lavoro discografico ne troviamo altre ( ”suonare cover di grandi artisti per me é sempre qualcosa di speciale”, ci ha confessato la stessa artista in una intervista che trovate in questo numero del Busca).

Come la stupenda The last Must Change di John Mayall con un poderoso attacco chitarristico della Wonderland che spiana la strada a un diluvio di blues elettrico con base ritmica ridotta al minimo e che vede Bobby Perkins al basso e Kevin Lance alla batteria come supporto alla voce in gran spolvero della leader.

Menzione speciale pure per Honey Bee di Billy Joe Shaver, dove la fisa tex mex e la background voice di Shelley King é tanta roba.

Pacchetto di cover che si chiude con It Takes a Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry di Bob Dylan, brano country blues dove si viaggia nel cuore dell’anima accompagnati dalla chitarra e voce di Wonderland (qui impegnata con la lap steel) e Jimmie Dale Gilmore.

Al netto delle cover, le dieci tracce di Tempting Fate sono tutte davvero notevoli.

Non poteva essere altrimenti visto che per quest’album ha collaborato gente del calibro di Marcia Ball, Cindy Cash Dollar, Red Young, per non dire del giá citato Dave Alvin.

Tanta qualitá che traspira fin dal brano di apertura, Fragile Peace And Certain War, con Carolyn impegnata alla voce e lap steel producendo una sorta di modern blues con testi dalla forte denuncia sociale.

Di presa pure la successiva Texas Girl and Her Boots, dove al marcato accento vocale texano fa da contraltare il suo inimitabile guitar blues style che non lascia spazio a equivoci sulla sua bravura, con in evidenza il giro di tastiere di Marcia Ball.

Gibson elettrica in evidenza pure in Broken Hearted Blues con l’inspirata chitarrista texana che ci dá dentro strapazzando le corde nei quasi 5 minuti di pura goduria musicale.

Le acque si calmano con il brano numero 4 in scaletta, ossia Fortunate Few con l’intro pianistico di Red Young a far da bordone alla voce ma soprattutto agli accordi slow blues di Carolyn ,che catarticamente ci accompagna alla successiva Crack in the Wall, bellissima slow song con tanto di fisa e lap steel che non sfigurerebbe nel repertorio dei Los Lobos. Il resto l’abbiamo giá raccontato in precedenza.

Album altamente consigliato.

direttore@varese7press.it

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