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“In nome del Padre”: Don Massimo Mapelli si racconta, tra musica e parole al Teatro Lux di Busto Arsizio

BUSTO ARSIZIO, 18 maggio 2022– Con “In nome del Padre” sabato 21 maggio si rinnova la kermesse tra parole e musica che riunisce soci Coop Lombardia, Libera Varese, Anpi Busto Arsizio, Gruppo Missionario Sacconago e Filarmonica Santa Cecilia di Sacconago in occasione della Festa della Repubblica. Per la prima volta, inoltre, partecipa all’evento il coro Light Blue Singers formato da alcuni componenti del Corpo di Polizia Penitenziaria della casa circondariale di Busto Arsizio.

L’iniziativa, in programma al Cinema-Teatro Lux di Busto Arsizio (piazza San Donato, 5) alle ore 21.15, vede come protagonista Don Massimo Mapelli, sacerdote simbolo dei presidi dell’antimafia nel milanese. Sarà lui ad accompagnare il pubblico in un viaggio all’insegna dell’accoglienza – accompagnato dai brani della Filarmonica e da altri testimoni – facendo ripercorrere le sue orme in un percorso che riunisce accoglienza (soprattutto con migranti minori non accompagnati) e legalità (con Libera).

Partito nel 1997 come parroco di Paderno Dugnano, ha fin da subito messo in pratica quanto appreso nel Vangelo: nel suo oratorio cominciò a fare il doposcuola a bambini rom e

Don Massimo Mapelli

a quelli seguiti dall’assistenza domiciliare; nel 2000 ha fondato l’associazione “Una casa anche per te” in provincia di Pavia; ha dato vita, a Rozzano, alla cooperativa di bancali nella quale lavorano per la maggior parte ex migranti minorenni non accompagnati; ha aperto Casa Homer, una casa di accoglienza in provincia di Pavia per ragazzi stranieri arrivati in Italia da soli; ha creato un supermercato a Cesano Boscone per famiglie bisognose e partecipa insieme a Libera al recupero di beni confiscati alla mafia continuando a dare lavoro a giovani migranti in progetti agricoli e non.

«Per l’associazione Libera, attiva in Italia ormai da oltre 25 anni, il sequestro, la confisca e il riutilizzo a scopi sociali dei beni confiscati alle mafie è il primo e più importante obiettivo – ricorda Antonella Buonopane, presidente di Libera Varese – A partire dalla legge Latorre-Rognoni del 1996, Libera, insieme al mondo associazionistico e cooperativo, ha ridato vita a centinaia di progetti di riqualificazione sociale dei beni confiscati, per fare memoria attraverso l’impegno dell’antimafia civile. Il 21 maggio avremo modo di ascoltare il lavoro di tanti volontari della Masseria di Cisliano, guidati da Don Mapelli, che ogni giorno rendono possibile tutto questo».

«La nostra Cooperativa collabora con Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, con Libera Masseria e con Ucapte (Una casa anche per te), associazioni organizzate da Don Mapelli, perché ne condivide a pieno i valori: contrastare la criminalità e i fenomeni di corruzione per favorire la costruzione di una società fondata sulla giustizia sociale e sul rispetto dei diritti della Costituzione. Coop Lombardia e i suoi soci sono da sempre in prima linea anche per supportare il progetto Libera Terra, nato per rimettere a frutto i terreni confiscati alle mafie, grazie al lavoro di cooperative sociali attive tra Sicilia, Calabria, Puglia e Campania» commenta Ettore Terribili, assistente direzione soci & comunicazione Coop Lombardia.

Il coro Light Blue Singers (Polizia Penitenziaria di Busto Arsizio)

«Con questa iniziativa – aggiunge il presidente ANPI Busto Arsizio, Liberto Losa – continua una tradizione in corso ormai da molti anni. Filarmonica Santa Cecilia con Libera Varese e ANPI Busto, quest’anno insieme anche al Comitato soci Coop, celebrano la festa della Repubblica in musica ma senza dimenticare di proporre momenti di riflessione sul nostro Paese a cominciare dall’impegno contro le mafie e la grande criminalità organizzata. Per l’occasione si parlerà della confisca dei beni alla mafia e del loro reimpiego per finalità sociali. Il tema si collega a quanto ha costruito in questi anni Don Massimo Mapelli, un “prete solidale” che ha dedicato il suo impegno evangelico declinandolo nella concretezza delle cose. Al centro delle iniziative di Don Massimo vi è Casa Homer, ora a Zinasco Vecchio, una casa di accoglienza per ragazzi stranieri arrivati in Italia da soli. Ma, sulla stessa matrice, diverse altre iniziative si sono aggiunte. Un’esperienza – legata anche al reimpiego dei beni confiscati alla mafia – veramente interessante, che è utile conoscere».

Ad alimentare la musica saranno anche le voci del coro “Light Blue Singers”, dirette dal Maestro Tito Olivato, per la prima volta sul palco insieme alla Filarmonica di Sacconago. «I cantori, che non sono cantanti di professione – precisa la dottoressa Rossella Panaro, comandante di Reparto-Dirigente Aggiunto di Polizia penitenziaria – provengono da tutti i ruoli e le qualifiche del Corpo di Polizia penitenziaria, caratteristica che esprime la specialità del coro. Il gruppo nasce da un’iniziativa del Comandante per rafforzare, attraverso l’arte, lo spirito di corpo e la motivazione dei poliziotti, chiamati nel quotidiano ad affrontare e superare le numerose criticità. In principio l’idea era quella di unire un piccolo gruppo di persone, accomunate dalla passione per il canto, per ritrovarsi e cantare nelle celebrazioni del Santo Patrono del Corpo di Polizia penitenziaria. L’incontro con il coro “AllegroModerato” ha invece dato al gruppo il “la” per spingersi oltre le mura. Da questa collaborazione, nata nell’autunno del 2021, i Light Blue Singers si sono esibiti in due concerti del 11 dicembre dell’anno scorso e del 2 aprile 2022, quest’ultimo in occasione della Giornata Mondiale della consapevolezza dell’autismo, i cui frutti sono andati a sostenere iniziative benefiche nel mondo del sociale. Il prossimo concerto è previsto nel teatro Fratello Sole di Busto Arsizio. La primavera si è aperta con la collaborazione con la Filarmonica di Sacconago: dal 4 aprile i Light Blue Singers hanno iniziato le prove per la preparazione del concerto del 21 maggio sul tema della legalità. Si tratta di una nuova sfida e di un’occasione importante per sdoganare la figura del poliziotto penitenziario dagli stereotipi, utilizzando la musica per farne comprendere l’importanza, il valore e l’alto profilo umano e sociale».

Commenta infine Ivano Iotti, segretario della Filarmonica: «La musica per continuare e amplificare l’impegno culturale e civile al servizio dei più deboli e di coloro che si impegnano per il bene comune. La Filarmonica di Sacconago da anni è impegnata, con altre associazioni, in questo lavoro».

Entrata gratuita fino a esaurimento posti. Biglietti disponibili presso Colorificio S. Michele (via Quintino Sella, 18) e Cartoleria Ul Carté (via P. R. Giuliani, 5).

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