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I campioni Claudio Gentile e Giampiero Marini ospiti a Glocal News: “Partendo dal Varese siamo diventati Campioni del Mondo”. Gentile: “Mick Jagger mi volle sul palco”

VARESE, 11 novembre 2022- di GIANNI BERALDO-

Un incontro indimenticabile per la città di Varese e per tutti gli sportivi ma non solo, quella organizzata questa mattina alla Sala VareseVive, inserita all’ultimo momento nel programma del Glocal News Festival in corso a Varese, che si concluderà domenica 12 novembre.

Stiamo parlando della presenza di due campionissimi come Giampiero Marini e

Marini e Gentile

Claudio Gentile ex biancorossi, cresciuti nelle file delle giovanili del Varese fino per arrivare poi al raggiungimento di traguardi inimmaginabili come divenire Campioni del Mondo nel mitico mondiale del 1982 dove entrambi furono tra i protagonisti principali.

Come non bastasse tra gli invitati anche Guido Borghi, allora giovane presidente del Varese Calcio, dove tutto era possibile. Anche arrivare in serie A.

Incontro fortemente voluto dai giornalisti varesini Vito Romaniello e Damiano Franzetti emozionati come tutti i presenti al cospetto di simili ospiti (amici di lunga data con Romaniello). Con loro al tavolo dei relatorti anche il giornalista Tommaso Guidotti.

Tanti gli aneddoti raccontati dai due campioni, che tra il loro palmares vantono pure coppe internazionali con le rispettive società post Varese (Inter per Marini e Juventus per Gentile, quest’ultimo  che ha vinto parrecchio pure da allenatore della Nazionale Under 21 conquistando Olimpiadi e Europei).

Premiati dal sindaco Davide Galimberti e dall’assessore dello Sport Malerba, Gentile e Marini si sentono a casa in questo contesto raccontando in maniera scanzonata storie di vita calcistica e molto altro.

<<Claudio al Mondiale del 1982 dove eravamo considerati scarsi alla vigilia, è stato fortissimi e determinante fermando Zico e Maradona da esempio. Fu determinante come tutti gli altri nostri compagni>>, dice Marini.

Il sindaco premia i due campioni insieme a Guido Borghi

Tra i ricordi principali dei due campioninon poteva certamente mancare quello sull’allenatore ‘papà” Enzo Bearzot così ricordato da Gentile <<Contro il Brasile mi disse che dovevo marcare Zico solo una volta nel sottopassaggio che conduceva al campo, ossia poco prima del fischio d’inizio. Anche la marcatura su Maradona me lo disse a ridosso della partita. Mi guardai qualche cassetta giusto per capire come muovermi ma senza timori.Anche perchè Bearzot non aveva il coraggio di dirmelo subito visto avevo già fermato Maradona>>. Gentile è ancora in ottima forma fisica dall’alto della sua passione per la bicicletta con la quale percorre ogni giorno circa 100 km.

Gentile, che risiede a Como da molti anni, stimolato da una nostra domanda spiega con piacere l’episodio che lo lega indissolubilmente alla storia dei Rolling Stones <<tutto accadde in fretta stravolgendo la scaletta della serata. Il giorno dopo la finale del Mondiale i Rollling tennero un secondo un concerto a Torino (il primo fu prorpio il giorno della finale anticipandolo di qualche ora in quanto giocava l’Italia, nsdr). Mick Jagger indossanso la maglia azzurra mi volle sul palcocon la folla letteralmente in delirio. Un gran bel ricordo per il quale mi emziono ancora>>.

Marini detto ‘Malik’, sottolinea come abbia lasciato il mondo del calcio all’età di 60 anni <<Semplicemente ero nauseato non era e non è più il mio mondo. Diciamo che ho sfruttato la mia laurea per fare altro>>.

Marini poi torna sul mondiale del 1982 <<sono partito da titolare a un certo punto mi venne la pubalgia curata con infiltrazioni, ma ero convinto che il mio Mondiale era finito. Invece Bearzot venne in camera mia chiedendomi come stavo. Dopo la mia risposta mi disse che se stavo bene avrei giocato anche nelle prossime partite. Infatti giocai da titolare sia la semifinale che la finale. Un grande mister e un grande uomo>>.

Incontro iniziato con un edificante ed emozionante video di Vito Romaniello e la sua

Romaniello, Marini e Gentile

brutta avventura derivante dal lungo ricovero ospedaliero per Covid (fu uno tra i primi varesini a essere ricoverato in gravissime condizioni), con ricovero in rianimazione all’ospedale di Circolo e un lunghissimo recupero anche a livello fonetico. Poi la rinascita e il giusto monito di affrontare la vita ogni giorno con serenità e la giusta consapevolezza di essere attorniati dalle belle cose che la vita ci offre.

Tornando al calcio Marini e Gentile trovano il tempo di parlare del loro rapporto anche come avversari <<siamo sempre stati grandi amici ma poi ognuno doveva pensare a ottenere il massimo con la propria squadra e una volta in campo ce le davamo calcisticamente parlando>>.

Claudio Gentile

Si parla anche di calcio odierno. Ancora Gentile <<ci vuole tempo è un calcio diverso. Ricordo ad esempio Rugani della Juve, un giorno che doveva essere il futuro del calco italiano invece in cinque anni avrà giocato una quindicina di partite. Insomma ci vuole tempo. Oggi un giocatore gioca più per sé stessi che per la squadra, programmando solo il proprio futuro a livello personale. Tutto questo porta a non creare il gruppo di squadra, oggi se ne fregano>>.

Dello stesso tenore anche Marini <<purtroppo oggi un giocatore alla fine di una partita viene prima accolto dal suo procuratore che lo incensa montandogli la testa. Non c’è un discorso di coralità. Finito l’allenamento ognuno va per la propria strada, una volta invece ci si trovava spesso anche fuori dal campo magari aiutandosi pure nelle difficoltà a livello personale>>.

Guido Borghi ex presidente del Varese

Spazio ovviamente anche per Borghi che evidenzia i buoni rapporti che aveva, in veste di Presidente del Varese, con la Lega e le altre società sia di serie A e B <<Inter e Juventus ci hanno dato buoni giocatori, molti divenuti campioni. Operazioni rese possibili anche il grande intuito del direttore sportivo di allora Sandro Vitali prima e Beppe Marotta poi>>.

Occasione quella di oggi per presentare un libro intitolato ‘Fattore campo. Va dove ti porta il calcio’ (edizioni Sunrise), lavoro editoriale prodotto da Romaniello ma pubblicato in numero ridotto di copie, distribuiote dallo stesso autore nell’ambito di eventi particolari. Probabile comunque che in futuro possa essere distribuito in tutto il Paese. Libro che parla di cibo, di campanilismo, di stadi e legame con le varie città di riferimento.Un viaggio romantico nel mondo del calcio ma che racconta le tradizioni del nostro Paese in modo inusuale ma efficace.

Libro che in qualche modo si accosta al modello giornalistico tipico dei mai dimenticati giornalisti sportivi Gianni Brera e Gianni Mura.

Insomma una mattinata, un incontro, che ricorderemo a lungo.

redazione@varese7press.it

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