Sei milioni di italiani in povertà assoluta compresi lavoratori dipendenti: ma la politica non si accorge di loro

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VARESE, 18 ottobre 2024di GIANNI BERALDO

Dopo dieci anni nulla è cambiato, anzi se vogliamo è drammaticamente peggiorata la situazione rispetto al 2014, anno in cui si è iniziato a fare questo di rilevazioni.

Stiamo parlando della soglia di poveri assoluti con i nuovi dati,rilevati nel 2023, che parlano di quasi 6 milioni di persone indigenti equivalenti a 5,69 milioni di residenti in Italia.

Quadro impietoso e drammatico reso ancor più a tinte foschi se pensiamo che molti dei ‘nuovi poveri’ sono persone con lavoro ma con uno stipendio che non consente loro nemmeno la sopravvivenza.

Stipendi che rasentano la soglia di povertà fin dalla loro erogazione visto che molti lavoratori non raggiungo i 1000 euro mensili con i quali devono affrontare la quotidianità con spese basilari e necessarie spesso insostenibili.

Ma anche quei lavoratori che percepiscono poco più ogni mese (ad esempio un dipendente statale o operai specializzati dove lo stipendio medio mensile oscilla tra i 1300 e 1500 euro) non possono permettersi molto altro, dovendo spesso rinunciare a quei beni materiali o anche immateriali fondamentali per una vita normaleche contempli un minimo di benessere psico fisico.

Per fare chiarezza su come vengono rilevati questi dati, diciamo che L’Istat classifica

Il Presidente del Consiglio Meloni

come “assolutamente povere” quelle persone o famiglie con una spesa mensile pari o inferiore a una determinata soglia, definita in base alla regione e alla tipologia del comune di residenza, alla numerosità della famiglia e ad altri fattori come l’età dei componenti.

Ecco, nemmeno al cospetto di questa drammatica realtà i 6 (ribadiamo 6!!). Governi che si sono succeduti a partire dall’anno 2013 (in ordine:  Governo Letta dal 28 aprile 2013 al 21 febbraio 2014. Governo Renzi dal 22 febbraio 2014 al 12 dicembre 2016. Governo Gentiloni dal 12 dicembre 2016 al 1 giugno 2018. Giuseppe Conte dal 1 giugno 2018 al 4 settembre 2019. Giuseppe Conte II dal 5 settembre 2019 al 13 febbraio 2021. Mario Draghi (dal 13 febbraio 2021 al 22 ottobre 2022. fino al recente Governo Meloni ancora in carica), hanno posto rimedio a questa situazione che sta mettendo in ginocchio centinaia di migliaia di famiglie oramai allo stremo e sfiduciate da tanta ingiustizia sociale.

Per non dire degli sprechi di quattrini da parte del Governo, impegnato in opere incocludenti dove vengono spesi miliardi di euro quando il quadro reale che ci prospetta la vita quotidiana è ben altro. Ma forse i nostri politici non ne fanno parte.
redazione@varese7press.it