“Forum Agroecologia Lombardia”, oggi a Milano si è svolta la prima edizione

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MILANO, 28 novembre 2024 Si è svolta oggi, promossa da Legambiente Lombardia, la prima edizione del “Forum Agroecologia Lombardia”, evento nell’ambito del quale l’associazione ha annunciato la nascita del primo atlante delle aziende agricole e alimentari lombarde che scelgono la sostenibilità come sentiero di innovazione.

La Lombardia esprime un’agricoltura da primato, grazie alle risorse naturali del territorio e alla presenza di aziende solide, da sempre al centro dell’innovazione nelle tecniche agricole. In particolare, essa ha beneficiato del fenomeno, che ha attraversato la seconda metà del secolo scorso, noto come ‘rivoluzione verde’, ovvero la crescita di mezzi tecnici e conoscenze (genetica, fertilizzanti, meccanizzazione, fitofarmaci e, da ultimo, ICT), spesso mutuate dall’industria, che hanno consentito grandi aumenti di rese insieme alla riduzione dell’intensità di lavoro umano.

In Lombardia, come nel resto d’Europa, questo processo di trasformazione, sostenuto dagli investimenti della Politica Agricola Comune (PAC), ha migliorato la sicurezza alimentare e l’accesso al cibo. Nel tempo però sono emerse in modo sempre più chiaro anche le contraddizioni legate agli eccessi dell’agricoltura industriale, che ha scaricato sulla società rurale, sull’ambiente e sulla fertilità del suolo una parte dei propri costi.

Spopolamento e abbandono delle aree rurali sono una delle conseguenze di una agricoltura che si è industrializzata, mentre tra i costi ambientali si annoverano, oltre ai maggiori consumi energetici, l’impossibilità di chiudere i cicli degli elementi: la progressiva perdita di carbonio organico dei suoli agricoli e le emissioni inquinanti di composti di fosforo e azoto si sono rivelate potenti cause di compromissione della salute del suolo oltre che di inquinamento idrico, atmosferico e climatico. In particolare le filiere zootecniche, cresciute ben oltre i limiti imposti dalla disponibilità di terre coltivate, sono sempre più sul banco degli imputati per le emissioni di gas che fungono da precursori dell’inquinamento atmosferico: citiamo tra questi l’ammoniaca, rilasciata da fertilizzanti ed effluenti zootecnici, protagonista dell’inquinamento da polveri sottili, e il metano emesso dagli allevamenti bovini, che oltre ad essere un potente gas serra è anche uno dei precursori dell’inquinamento da ozono.

Il percorso per attuare la sostenibilità in agricoltura è quello della transizione agroecologica: “Occorre ripensare il sistema agroalimentare lombardo affinché possa continuare ad essere un settore produttivo vitale, economicamente solido e capace di innovazione, ma preservando le risorse naturali imprescindibili, a partire dalla salute e dalla fertilità dei suoli e degli ecosistemi. E ricondurre le produzioni agricole entro i limiti di sostenibilità e circolarità dei nutrienti: ciò comporta delle scelte, che attengono alle aziende agricole ma, ancora di più, alla filiera della trasformazione e distribuzione alimentare” dichiara Barbara Meggettopresidente di Legambiente Lombardia.

L’agroecologia non è un principio astratto, ma è già oggi il tavolo di lavoro per molte aziende agricole e alimentari: si tratta ancora di una ristretta minoranza, ma che raduna un patrimonio di esperienze che meritano di essere conosciute e valorizzate: è per questo che Legambiente, con il contributo di ERSAF, ha voluto sviluppare un Atlante delle aziende agroecologiche lombarde, che offra loro visibilità. “L’Atlante dell’Agroecologia lombarda non intende limitarsi a valorizzare le singole imprese, ma vuole considerarle apripista della transizione, affinché questa aggreghi nuove aziende e riesca a spostare il baricentro del sistema agroalimentare. Un cambiamento del genere non può farlo un’impresa, e neppure l’agricoltura da sola: servono azioni a livello di filiera e di distretto, che tengano insieme agricoltura, trasformazione alimentare, distribuzione commerciale, consumatori. Vogliamo essere aggregatori di buone pratiche, per farle diventare motori di cambiamento” afferma Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia.

Il percorso verso la transizione appare ancora lungo e accidentato, se si considerano i dati di partenza: si pensi ad esempio al dato di superfici investite in agricoltura biologica: sebbene la nostra regione sia al primo posto nella domanda di prodotti biologici da parte dei consumatori, essa è ultima nella graduatoria nazionale sui terreni coltivati con metodo biologico. Evidentemente manca, a livello di trasformazione e distribuzione alimentare, una strategia di comunicazione e promozione dei prodotti biologici “Made in Lombardia”, e si tratta di un’opportunità sprecata.

“Pensiamo che la transizione agroecologica sia non solo possibile, ma anche desiderabile, perché esistono margini di miglioramento della redditività dell’impresa agricola che passano attraverso la qualificazione della produzione in termini di legame con il territorio, molto più che dall’ulteriore aumento di rese a scapito di salute del suolo, delle risorse idriche e della biodiversità. Per questo occorrono investimenti che, per ora, non si colgono nelle strategie di molti operatori del settore agroalimentare del Nord Italia, e che, tanto per iniziare, dovrebbero puntare ad una maggior presenza del biologico nel panorama produttivo agricolo” concludeAngelo Gentili, responsabile nazionale di Legambiente Agricoltura.

Il Forum Agroeocologia Lombardia 2024 è realizzato nel quadro del progetto “Tutti i gusti dell’agroecologia in Lombardia”, promosso da Legambiente Lombardia con il contributo di ERSAF e Regione Lombardia.