TORINO, 13 marzo 2025-“I Giochi Mondiali che stiamo vivendo sono un posto pieno di pace, d’amore, di accoglienza, anche se non ci conosciamo – ha detto Tim Shriver, Presidente di Special Olympics International in visita sulle piste dello Sci di fondo a Pragelato – Qui ci sono grandi emozioni e ci riconosciamo tutti parte della stessa umanità. È una cosa molto italiana, ma che fa parte anche dei principi di Special Olympics. Quello che sta succedendo in questi giorni è quello di cui il mondo ha realmente bisogno. Lo stiamo cercando tutti, perché è il mondo è fatto di troppe divisioni, di politici che si urlano contro. Ma c’è un mondo migliore di quello che vediamo qui? Ringrazio Special Olympics Italia per il grande lavoro fatto per questi Giochi Mondiali Invernali di Torino 2025. Grazie a questi giochi continuerete a crescere. Cercate di portare più atleti, familiari, allenatori, mostrate gli atleti come dei veri leader, coinvolgete le scuole, le istituzioni, le aziende nel cambiamento. Rendete così l’Italia il centro del movimento Special Olympics”.
Ed è un’altra giornata ricca di emozioni, commozione e gioia per l’evento sportivo inclusivo più importante dell’anno a livello globale con1500 Atleti di 101 delegazioni provenienti da tutto il mondo che si stanno confrontando in 4 località piemontesi: a Torino con Floorball, Pattinaggio artistico e di velocità, a Bardonecchia con la Danza Sportiva e lo Snowboard, al Sestriere con Sci alpino e Corsa con le racchette da neve e a Pragelato con lo Sci di fondo. Ce ne parla Claudia Maiorano, vice capodelegazione del Team Italia: “Stiamo vivendo un tripudio di emozioni e di colori. Sono sensazioni comuni in tutti gli impianti e per tutti gli otto sport dei Giochi. È bellissimo fare il tifo per i nostri atleti e la scena è sempre la stessa: tanta gioia ovunque. Gli azzurri stanno gareggiando con tutte le forze, in un clima bellissimo e questo mi rende super contenta. Lo spirito, in tutti quanti, è quello di lottare per il podio, ma la vera vittoria è quella di averci provato con tutte le proprie forze. Questo è un messaggio che dovrebbe essere universale, affinché ovunque si vivano questi valori. Io lavoro nella scuola e quello che cerco di fare, nel mio piccolo, è trasmettere l’insegnamento dei nostri atleti, ovvero la voglia di tentare sempre, per cambiare la prospettiva nei confronti delle disabilità intellettive”.