“Si giocava a fare Woodstock”: la Fabbrica del Vapore celebra con una mostra la leggendaria era del Parco Lambro

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MILANO, 30 aprile 2025- Un tuffo nel cuore pulsante degli anni ’70, quando un’onda di libertà e musica inondò il Parco Lambro. Dal 10 maggio all’8 giugno, la Fabbrica del Vapore (Via Procaccini 4) ospiterà la mostra fotografica SI GIOCAVA A FARE WOODSTOCK – PARCO LAMBRO, allestita negli spazi suggestivi dell’Atelier Ex-Cisterne.

Questa esposizione inedita, curata attraverso gli 80 scatti in bianco e nero (circa la metà mai visti prima) del fotografo Fabio Maria Minotti, ripercorre le tre edizioni del leggendario Festival di Re Nudo che animarono il parco milanese tra il 1974 e il 1976.

Immagini evocative ci trasportano in quei giorni di giugno vibranti, dove giovani provenienti da tutta Italia, armati di sacchi a pelo e animati da uno spirito di condivisione, si ritrovavano per emulare Woodstock, scoprire nuove sonorità e scambiarsi ideali. Studenti, operai, artisti, appassionati di musica, attivisti politici e semplici curiosi affollavano gioiosamente il parco.

Il palco del Festival di Re Nudo divenne un crocevia di generi musicali, dall’italian pop alla sperimentazione sonora, dal rock al prog, dal jazz alle infuocate jam session collettive. Ogni edizione richiamò oltre 100.000 persone, consacrando l’evento come uno dei festival underground più significativi a livello europeo per la sua audace proposta artistica che spaziava dalla musica al teatro e alla letteratura.

Le fotografie di Fabio Maria Minotti catturano l’essenza di quegli anni, immortalando sia i grandi protagonisti della scena musicale e artistica italiana, sia il pubblico fervente di una generazione che sognava di cambiare il mondo.

La prefazione del catalogo della mostra porta la firma autorevole di Eugenio Finardi, una pietra miliare del rock d’autore italiano, mentre i testi sono curati da Luca Pollini, storico Direttore di Re Nudo.

«Il Festival di Re Nudo al Parco Lambro fu un rave ante litteram, giorni straordinari di pace, amore e musica, ma non solo. È stato un grande territorio liberato, dove in parte è stata realizzata un’utopia. Nonostante le contestazioni e gli incidenti dell’ultima edizione, credo ci abbia lasciato un’importante eredità», sottolinea Luca Pollini.

Fabio Maria Minotti ricorda con emozione: «L’edizione del Parco Lambro del 1974, rappresentò – per me che avevo iniziato a fotografare pochi mesi prima – l’occasione di realizzare il primo reportage: un’occasione unica e irripetibile per ritrarre quei musicisti che ascoltavo alla radio o sui dischi. Seguii poi anche le successive edizioni cercando di riportare momenti di quel mondo musicale, e non solo, che hanno caratterizzato quel periodo».

La mostra SI GIOCAVA A FARE WOODSTOCK fa da preludio alla seconda edizione de LE NOTTI DELL’UNDERGROUND – IL FESTIVAL DI RE NUDO, che si terrà sempre alla Fabbrica del Vapore dal 5 all’8 giugno.

Giorni e orari di apertura della mostra:

  • Lunedì: chiuso
  • Martedì: chiuso
  • Mercoledì: 14:30 – 19:30
  • Giovedì: 14:30 – 19:30
  • Venerdì: 14:30 – 19:30
  • Sabato: 11:00 – 19:30
  • Domenica: 11:00 – 19:30

La mostra è realizzata in collaborazione con l’associazione di Promozione Sociale ALBERTO GRIFI.

Sia l’ingresso alla mostra SI GIOCAVA A FARE WOODSTOCK che a tutti gli eventi de LE NOTTI DELL’UNDERGROUND – IL FESTIVAL DI RE NUDO sono gratuiti, offrendo a tutti l’opportunità di immergersi nella storia e nella creatività contemporanea.

Dopo il successo della prima edizione nel giugno 2024, che ha visto la partecipazione di oltre 1.500 persone a 44 eventi gratuiti con più di 80 artisti indipendenti under 30, LE NOTTI DELL’UNDERGROUND tornano con un focus sul CHANGE ENGAGEMENT. Il festival si propone di esplorare come i giovani artisti, tra i 16 e i 30 anni, intendono farsi protagonisti del cambiamento in un contesto socioculturale in rapida evoluzione.

Un’occasione imperdibile per rivivere un’epoca iconica e scoprire il fermento creativo delle nuove generazioni.