ROMA, 30 aprile 2025-Un’ora di allenamento intenso e senza sosta nell’area verde del Campo di Marte, seguita da una corsa impegnativa di 9 chilometri con un dislivello di circa 600 metri sulle pendici del Monte Maddalena: questa è la SPACCAGAMBE, la “gara” non competitiva giunta quest’anno alla sua quinta edizione.
A raccontare l’essenza di questo evento è il suo ideatore, MATTEO SAINAGHI, CEO e fondatore di GINNASTICA DINAMICA MILITARE ITALIANA 1978, un progetto nato nel 2013 insieme a Mara Uggeri. Quella che era un’idea si è trasformata in una realtà sportiva di portata nazionale ed europea, con oltre 60.000 iscritti e circa 500 centri in tutta Italia, riconosciuta e promossa come disciplina sportiva dal CONI attraverso il CSI.
“Il nome ‘Spaccagambe’ deriva dall’ultimo esercizio della prima ora di allenamento,” spiega Sainaghi. “Un nome che incute timore solo a pronunciarlo, un esercizio tosto che in realtà è la combinazione di quattro attività diverse, dalla funzionalità impressionante.”
La Spaccagambe ha visto la luce ufficialmente nel 2021, dopo la pandemia, e ha conosciuto una crescita esponenziale nel numero di partecipanti. “Dai 500 iscritti della prima edizione siamo passati agli oltre 2.500 di quest’anno,” continua Sainaghi, sottolineando la provenienza eterogenea dei partecipanti, provenienti da tutta Italia e con una parità di genere tra uomini e donne. “Sono persone pronte a sfidare sé stesse e i propri limiti in questa ‘gara’ che in realtà non è una competizione. È una manifestazione allenante, un momento inclusivo che ha l’obiettivo di consolidare disciplina e autodisciplina. Nessuno vince o perde (anche se, in modo goliardico, vengono premiati i primi 3 uomini e le prime 3 donne al traguardo), ma tutti hanno l’opportunità di portare a casa la grande soddisfazione di aver completato la prova e di aver trascorso una splendida giornata.”
L’allenamento di GINNASTICA DINAMICA MILITARE ITALIANA 1978, recentemente presentato al Senato della Repubblica, si fonda su tre principi fondamentali:
PRIMO PRINCIPIO: Le esercitazioni si svolgono sempre in assetto antigravitario, senza l’utilizzo di macchinari con carichi in contro resistenza. L’allenamento con macchine, secondo la filosofia di GDMI, annulla la naturale posizione del corpo in assetto antigravitario, impedendo che la forza esercitata per contrastare la resistenza passi attraverso tutte le articolazioni e si scarichi correttamente sui piedi. Questo porta a un adattamento muscolare attivo ma non armonico e funzionale dal punto di vista fisiologico.
SECONDO PRINCIPIO: Totale assenza di comfort, con attività mirate a creare un processo adattivo importante, permanente e progressivo a livello fisico, motorio, educativo e culturale. L’obiettivo è sviluppare la capacità del corpo di rispondere a richieste spazio-temporali in relazione all’ambiente circostante. Le esercitazioni vengono impartite sotto forma di comando, un metodo che mira a superare le barriere psico-culturali legate alla sedentarietà e alla scarsa attività fisica.
TERZO PRINCIPIO: Totale assenza di competizione intesa come esaltazione del singolo. In GDMI, chi si ferma o rimane indietro comporta un aumento del tempo di allenamento per l’intero gruppo. L’impegno collettivo a ripetere l’esercizio non completato dal singolo crea coesione, seguendo una metodologia scientificamente comprovata.
Ma da dove deriva il nome Ginnastica Dinamica Militare Italiana? “Ginnastica come attività volta a sviluppare l’apparato muscolare e a conferire robustezza e agilità,” spiega Matteo Sainaghi, citando la definizione Treccani. “Dinamica in opposizione a statica, quindi veloce, forte ed efficiente. Militare perché sono presenti caratteristiche di ordine e comando per ottimizzare la classe allenante, eliminare le barriere sociali e dare disciplina all’esecuzione. Italiana perché sono nato in Italia e il protocollo è nato qui, con metodologia italiana, lontano dall’esterofilia che spesso ci ha influenzato. Il 1978, infine, è l’anno in cui Pietro Mennea stabilì il record mondiale sui 200 metri con lo straordinario 19,72.”
NON SOLO ALLENAMENTO, MA ANCHE MUSICA:
Matteo Sainaghi non è solo un esperto di preparazione fisica, ma anche un artista. È infatti la metà del duo GianTheo, un sodalizio artistico bresciano nato nel 2003 con l’amico Giancarlo Prandelli. Nel corso degli anni, Giancarlo Prandelli ha realizzato produzioni per artisti di spicco come Laura Pausini, Mina, Omar Pedrini e Fausto Leali. Ha partecipato al programma “Roxy Bar” di Red Ronnie come musicista e ha collaborato per diversi anni con la casa discografica Sugar, vantando collaborazioni con Mina, Brignano, Blanco e, nel 2021, con Guè Pequeno per il singolo “Permaloso”. Insieme, GianTheo ha scritto 400 brani, tra cui “CATENE”, diventato un vero e proprio inno per GDMI, un messaggio chiaro sull’importanza del movimento per il benessere del corpo e della mente, ricordando che “l’unico limite è la pigrizia di ciascuno”.