VARESE, 1 maggio 2025 – Mentre la Festa dei Lavoratori celebra il progresso e la resilienza, l’Italia si trova ad affrontare una realtà sempre più preoccupante: una diminuzione del 16% nella disponibilità idrica rispetto alla media degli ultimi trent’anni (dati 2023). Questa drastica riduzione, unita a gravi episodi di siccità che flagellano in particolare le regioni meridionali come la Sicilia, sta mettendo a dura prova il settore agricolo e la vita quotidiana dei cittadini.
In questo scenario critico, un nuovo e incisivo rapporto pubblicato oggi da Salva il Suolo punta il dito contro un fattore spesso sottovalutato ma di cruciale importanza: il degrado del suolo.
Il rapporto di Salva il Suolo spiega in modo inequivocabile come i terreni degradati perdano la loro naturale capacità di assorbire e trattenere l’acqua piovana. Questa disfunzione aggrava direttamente l’impatto della siccità, portando a perdite agricole significative e alla necessità di razionamenti idrici sempre più frequenti in diverse aree del Paese.
Il problema del degrado del suolo non è solo italiano. Il rapporto evidenzia come esso contribuisca a un più ampio stress idrico europeo, dove già nel 2022 la scarsità d’acqua aveva interessato il 40% della superficie terrestre del continente. Un dato allarmante emerge dall’analisi: ben il 61% dei suoli europei è attualmente considerato insalubre.
Di fronte a questa emergenza, Salva il Suolo lancia un messaggio chiaro e pieno di speranza: il ripristino del suolo rappresenta una soluzione concreta e vitale per l’Italia. La materia organica presente in un suolo sano ha una straordinaria capacità di immagazzinare acqua, fino a 10 volte il suo peso. Il rapporto sottolinea come pratiche agricole sostenibili, come il compostaggio per arricchire il terreno e la riduzione della lavorazione per preservarne la struttura, siano fondamentali per ricostruire la salute del suolo e la sua resilienza idrica.
“Dare priorità alla salute del suolo è fondamentale per la gestione responsabile delle risorse idriche italiane, per adattarsi in modo efficace ai cambiamenti climatici e per garantire la sicurezza della nostra produzione alimentare”, afferma Praveena Sridhar, responsabile tecnico di Salva il Suolo. “Esortiamo con forza il governo nazionale a fornire un sostegno ancora maggiore agli agricoltori affinché possano implementare pratiche che aumentino la sostanza organica del suolo. Questo investimento nel nostro capitale naturale è l’unico modo per garantire la sicurezza idrica e alimentare per le generazioni future.”
L’analisi di Salva il Suolo si conclude con un appello urgente all’azione: affrontare il degrado del suolo non è più una questione relegata alla protezione ambientale, ma una priorità strategica per una gestione efficace delle risorse idriche e per la mitigazione degli impatti dei cambiamenti climatici in tutta Europa. Solo dando priorità al ripristino della salute del suolo, il continente potrà costruire una resilienza critica contro la crescente scarsità d’acqua, le siccità devastanti e le inondazioni catastrofiche, salvaguardando la sua sicurezza ambientale e alimentare prima che sia troppo tardi.