VARESE, 3 maggio 2025-In occasione della Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, che ricorre oggi, 3 maggio, il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) lancia un pressante appello al mondo della scuola. L’obiettivo è chiaro: sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza vitale della tutela della libertà di stampa, riconoscere il ruolo cruciale dei giornalisti e onorare la memoria di coloro che hanno sacrificato la propria vita per il diritto di informare.
Questa giornata, istituita nel 1993 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ci ricorda che la libertà di espressione, sancita dall’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e dall’articolo 21 della nostra Costituzione (“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”), è tutt’altro che scontata in molte parti del mondo.
Il CNDDU sottolinea con forza come una vera democrazia non possa fiorire senza una stampa libera, indipendente e pluralista, vero “cuore pulsante” delle nostre società. Un giornalismo di qualità, che offre e commenta i fatti con rigore, è una garanzia per la conoscenza della realtà e arricchisce la vita di ogni individuo, aprendo finestre sulla vastità del mondo.
Purtroppo, negli ultimi anni, assistiamo a un inquietante trend negativo. La stampa è sempre più spesso un bersaglio mirato, una vittima collaterale di conflitti armati. Cresce il numero di giornalisti che lottano quotidianamente contro bavagli e censure, difendendo con tenacia il diritto all’informazione. La situazione globale della libertà di stampa è allarmante, con un netto peggioramento rispetto al passato.
Emblematici sono i casi della Russia, dove la repressione dei media indipendenti costringe molti giornalisti all’esilio per evitare il carcere, e della Palestina, dove un numero tragicamente elevato di operatori dell’informazione ha perso la vita sotto i bombardamenti.
È imperativo sostenere i media indipendenti, promuovere leggi che proteggano i giornalisti e garantire la pluralità dell’informazione per preservare società democratiche e ben informate. Istituzioni e società civile devono collaborare attivamente per assicurare un’informazione libera e pluralista, elemento essenziale per una democrazia sana e funzionante.
Anche l’Italia non è immune da sfide significative. Pressioni politiche, leggi restrittive e minacce ai giornalisti mettono a rischio la qualità democratica del Paese. I dati emersi da una recente riunione dell’Osservatorio sulle minacce ai cronisti a Milano nel 2025 sono inquietanti: oltre 250 giornalisti vivono sotto vigilanza delle forze dell’ordine e almeno 20 sotto scorta. Nello scorso anno si sono registrati 114 episodi di intimidazione. Come ha giustamente affermato Alessandra Costante, segretaria generale della FNSI, “Un cronista sotto scorta è una sconfitta per la democrazia”.
Il quadro globale è ulteriormente oscurato dai dati sui giornalisti uccisi: almeno sei nel 2025 e 124 nel 2024, la maggior parte in zone di conflitto. Il caso di Cecilia Sala, arrestata a Teheran mentre svolgeva il suo lavoro, e la tragica morte della giovane giornalista ucraina Viktoriia Roščyna, ritrovata senza vita con segni di torture dopo essere scomparsa nelle zone occupate, sono solo alcuni esempi di un contesto preoccupante.
Il CNDDU ricorda con profonda tristezza i nomi di Hossam Shabat, Faisal Abu AI-Qumsan, Aymann AI-Jadi, Ibrahim AI-Sheikh Ali, Fadi Hassouna, Mohammed AI-Ladah e Fatima Hassouna, giornalisti palestinesi uccisi a Gaza; Oksana Baulina, uccisa a Kiev; Zemfira Sulejmanova, morta nel Donbass; e Daria Dugina, vittima di un attentato. Attraverso questi nomi, si intende onorare la memoria di tutti i giornalisti che hanno pagato con la vita la loro dedizione alla verità.
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI), a cui il CNDDU si allinea, denuncia con forza i “pericoli e rischi per la libertà di stampa” in Italia, che nel 2025 scivola al 49° posto nell’Index di Reporters Sans Frontieres. Vittorio Di Trapani, presidente della FNSI, esprime una preoccupata domanda: “Quando scatta l’allarme dell’Europa?”.
Il CNDDU ribadisce con fermezza che è inaccettabile che oggi tanti reporter rischino la vita in nome della libertà d’informazione, pilastro fondamentale di ogni società democratica. Censura, minacce, leggi restrittive, sorveglianza e violazioni della privacy mettono in pericolo diritti e libertà, e spetta a ognuno di noi proteggerli.
La Giornata Mondiale della Libertà di Stampa deve essere un faro che illumina la verità, portando alla luce le ingiustizie e garantendo la trasparenza e la responsabilità di governi e istituzioni. È doveroso dedicare un pensiero a tutti i giornalisti che, in Italia e nel mondo, sacrificano la propria vita per il diritto all’informazione e commemorare coloro che hanno perso la vita per aver scelto di essere portatori di libertà e di verità.
Il CNDDU invita i docenti della scuola italiana di ogni ordine e grado ad aderire anche quest’anno all’iniziativa #InchiostroLibero, per sensibilizzare gli studenti sul valore della libertà di stampa e sull’importanza del lavoro dei giornalisti. Si propone di coinvolgere gli studenti nella creazione di una “Parete digitale della Memoria”, dove poter scrivere le biografie dei giornalisti che hanno pagato con la vita o con la libertà il coraggio di raccontare la verità, ricordando così il sacrificio di tutti gli operatori media morti in nome dell’informazione. Gli elaborati degli studenti saranno pubblicati sul sito e sui canali social del CNDDU.
“La libertà di stampa è la misura di una nazione libera”.
Prof.ssa Rossella Manco CNDDU