L’Insubria torna in Alaska per studiare gli effetti del disgelo del permafrost sul clima globale

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Atefano Ponti

VARESE, 12 maggio 2025-È ufficialmente partita la nuova campagna scientifica del Centro di ricerca sui Cambiamenti climatici dell’Università dell’Insubria presso la base polare di Toolik, in Alaska. La missione si preannuncia cruciale per comprendere le dinamiche legate al riscaldamento globale e le sue ripercussioni sugli ecosistemi artici.

Il focus principale della ricerca è la degradazione del permafrost, il terreno perennemente

Francesco Grifoni

ghiacciato tipico delle regioni polari, che sta subendo un rapido scioglimento a causa dell’aumento delle temperature globali. Gli scienziati dell’Insubria si concentreranno sull’analisi degli effetti di questo disgelo sulla vegetazione, sul microbioma del suolo e, soprattutto, sui flussi di gas serra. Particolare attenzione sarà dedicata al monitoraggio del metano () e dell’anidride carbonica (), gas ad elevato potenziale climalterante che, rilasciati in grandi quantità dal permafrost in scioglimento, potrebbero innescare un pericoloso circolo vizioso, amplificando ulteriormente i cambiamenti climatici in atto.

Il progetto di ricerca, come confermato dalla rettrice dell’Università dell’Insubria Maria Pierro, è coordinato dal professor Mauro Guglielmin, direttore del Centro di ricerca sui Cambiamenti climatici dell’ateneo varesino. Questa importante iniziativa scientifica vede la preziosa collaborazione dell’Università dell’Alaska di Fairbanks, a testimonianza della rilevanza internazionale della ricerca e della necessità di unire le forze per affrontare la sfida globale del cambiamento climatico. I risultati di questa campagna in Alaska forniranno dati fondamentali per comprendere meglio le complesse interazioni tra il disgelo del permafrost e il sistema climatico terrestre.