MILANO, 13 maggio 2025-“Le risposte dell’assessore Beduschi, sull’interpellanza da me presentata in Consiglio regionale sul caporalato, molto diffuso in Lombardia, sono state insufficienti e parziali.” Così esordisce Paola Pizzighini, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Lombardia, esprimendo la sua forte preoccupazione riguardo alla gestione del fenomeno del caporalato da parte della Regione.
Pizzighini si basa sui dati allarmanti contenuti nell’ultimo rapporto di marzo dell’Associazione “Terra!”: un volume d’affari di 68 miliardi di euro riconducibile al lavoro irregolare in Italia, che coinvolge quasi 3 milioni di persone in violazione delle normative fiscali, contributive e di sicurezza. Un quarto di questo sommerso si concentra nel Nord Ovest, con la Lombardia che da sola registra il 16%, pari a 11 miliardi di euro. La stima di 440.000 occupati non regolari nella regione, con un tasso di irregolarità del 9,1% che tocca tutti i settori (agricoltura, edilizia, servizi), evidenzia, secondo la consigliera, la gravità di un fenomeno “illegale e palesemente contrario ai princìpi costituzionali legati alla dignità del lavoro”.
Di fronte a questa situazione, Pizzighini riprende le indicazioni del report di “Terra!”, “Caporalato e sfruttamento in Lombardia: come governare i fenomeni”, e sollecita l’adozione di una “Legge Organica Innovativa sul caporalato”. Questa legge dovrebbe, in primo luogo, istituire un meccanismo regionale di riferimento per la protezione e l’assistenza delle vittime di sfruttamento lavorativo, al fine di accrescere la loro fiducia nelle istituzioni.
La proposta del M5S prosegue con la creazione di un Sistema Informativo Regionale che integri le banche dati delle istituzioni e delle agenzie territoriali, permettendo alla Regione di sviluppare Protocolli d’Intesa mirati ai settori più critici.
Per quanto riguarda l’agricoltura, settore particolarmente vulnerabile al caporalato, Pizzighini suggerisce l’istituzione di un Osservatorio Regionale per monitorare i contratti a rischio e promuovere le buone pratiche delle aziende virtuose attraverso le Sezioni Territoriali della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità.
La consigliera pentastellata sottolinea inoltre la necessità di rafforzare l’intermediazione dei Centri per l’Impiego con i datori di lavoro del settore agricolo, di incrementare il trasporto pubblico per i lavoratori e di migliorare le soluzioni alloggiative dignitose per consentire loro di rispettare i turni di lavoro. Infine, Pizzighini ritiene fondamentale offrire corsi specifici per l’apprendimento della lingua italiana e delle normative contrattuali destinati ai lavoratori stranieri.
“Sono obiettivi ambiziosi ma necessari alla limitazione del caporalato e all’affermazione della dignità del lavoro”, conclude con fermezza la consigliera 5 stelle Pizzighini, lanciando un chiaro appello alla Regione Lombardia affinché affronti con maggiore determinazione e strumenti innovativi un fenomeno che mina i diritti fondamentali dei lavoratori.