Orrore a Busto Arsizio: madre e amante in carcere per abusi sul figlio disabile

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BUSTO ARSIZIO, 13 maggio 2025-Un quadro familiare drammatico e inquietante, emerge dagli atti dell’inchiesta che ha portato all’arresto di una madre e del suo amante, con la pesante accusa di violenza sessuale ai danni del figlio disabile. I due sono stati fermati nei giorni scorsi dalla polizia, gettando un’ombra cupa sulla comunità di Busto Arsizio.

Durante l’interrogatorio di garanzia, svoltosi davanti al gip Stefano Colombo e al pubblico ministero Roberto Bonfanti, la madre, assistita dall’avvocato Alessandra Salomoni, ha risposto a tutte le domande, lasciandosi andare a un pianto dirotto. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la donna avrebbe in almeno due occasioni consegnato il figlio nelle mani dell’amante cinquantottenne. L’avrebbe accompagnato fino al parcheggio dove l’uomo lo attendeva, lasciandoli poi soli. L’adulto avrebbe quindi condotto il ragazzino in un boschetto e lì, all’interno della propria auto, avrebbe abusato di lui.

Agghiacciante è anche un messaggio che la cinquantaseienne avrebbe ricevuto dall’amante: una richiesta di un rapporto sessuale a tre con il giovane disabile, un atto che fortunatamente non sarebbe mai stato consumato. L’indagata, pur mostrando contrizione e afflizione, sarebbe apparsa poco consapevole della gravità delle accuse e delle loro implicazioni.

L’uomo, difeso dall’avvocato Marco Milan, si è invece avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo passato giudiziario, tuttavia, getta un’ulteriore luce sinistra sulla vicenda: nella sua fedina penale figura una condanna a otto anni per possesso di materiale pedopornografico e violenza sessuale su minore.

La posizione del padre del ragazzo, difeso dall’avvocato Elisa Colombo, è ancora al vaglio degli inquirenti. I contorni delle sue presunte responsabilità sono ancora da chiarire, tanto che il pubblico ministero Bonfanti non ha ritenuto necessario richiedere misure cautelari nei suoi confronti.

Questa vicenda sconvolgente scuote profondamente la comunità e solleva interrogativi inquietanti sulla tutela dei soggetti più vulnerabili. Le indagini sono in corso per fare piena luce su questo drammatico caso di presunta violenza intrafamiliare e accertare le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti.

redazione@varese7press.it