VARESE, 16 maggio 2025-Il riserbo sulla sede del Remigration Summit, il raduno dell’ultradestra previsto per domani, sabato 17 maggio, resta fitto. Nonostante le indiscrezioni e le ipotesi circolate nelle ultime ore, l’ubicazione precisa dell’evento che dovrebbe accogliere almeno 400 partecipanti, oltre ai relatori, rimane avvolta nel mistero.
L’ipotesi iniziale di una location nei pressi di Malpensa, avanzata per motivi logistici e di facilità di trasporto, sembrava plausibile, considerando anche la necessità di garantire elevati standard di sicurezza per un evento di tale portata.
Nella giornata di ieri, fonti de La Prealpina avevano fatto emergere la possibilità che il Teatro Condominio di Gallarate potesse ospitare il summit. Una scelta che presenterebbe una sua logica in termini di distanze, percorsi controllabili e possibilità di blindatura da parte delle forze dell’ordine.
Tuttavia, Andrea Ballarati, esponente di Azione cultura tradizioni, il movimento organizzatore, ha categoricamente smentito questa ipotesi. «Non so neppure dove sia questo posto, non conosco il sindaco della città», ha dichiarato, lasciando intendere che la sede sarà defilata, lontana dai riflettori e forse persino al di fuori della provincia di Varese, magari in una piccola località dotata di un’area sportiva privata che possa fungere da arena. Il meteo favorevole, inoltre, potrebbe agevolare un’organizzazione all’aperto.
A 24 ore dall’inizio del controverso summit, la tensione nel Varesotto, indicato fin da subito dagli organizzatori come possibile sede, è palpabile. Insistenti voci provenienti da ambienti investigativi milanesi di alto livello continuavano a indicare il Teatro Condominio di Gallarate come probabile location.
Indiscrezioni che hanno trovato eco anche a livello prefettizio a Varese. Il prefetto Rosario Pasquariello ha confermato: «Sì, queste voci sono naturalmente arrivate anche alla nostra attenzione. Si tratta di un’ipotesi che stiamo verificando, sono in corso approfondimenti».
Il silenzio del sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, interpellato sulla questione, non ha fatto che alimentare ulteriormente l’incertezza: «Non dico nulla», si è limitato a dichiarare. Nella mattinata di venerdì, intanto, si è tenuto un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, un meeting operativo interforze volto a coordinare le misure di mantenimento dell’ordine pubblico.
La principale preoccupazione a livello organizzativo non è tanto la presenza delle centinaia di partecipanti al summit – un numero stimato dagli organizzatori intorno alle 400 unità – quanto la potenziale reazione delle forze di opposizione alla visione promossa dall’evento, incentrata sulla deportazione su base etnico-razziale.
Nel frattempo, restano confermati i due presidi promossi dall’Anpi e dal comitato antifascista di Busto Arsizio: il primo previsto per questa sera, venerdì, e il secondo in concomitanza con l’orario del summit, sabato, sempre a Busto Arsizio.
Gli organizzatori del summit, attraverso un video diffuso su Instagram nella notte tra giovedì e venerdì, hanno denunciato blocchi di attivisti in partenza per il raduno in Germania da parte della polizia (in riferimento al rimpatrio dell’estremista danese Rasmus Paludan avvenuto giovedì), e hanno criticato l’attenzione mediatica ritenuta denigratoria nei confronti dell’evento. Nonostante ciò, hanno ribadito di avere un piano «a» e un piano «b» per assicurare che l’evento «avrà luogo».
“Va vietato – affermano il senatore e il consigliere regionale del Pd Alessandro Alfieri e Samuele Astuti – è un dovere impedire un raduno di razzisti che inneggia a odio e intolleranza. Ed è inquietante il sostegno della Lega”.
“Non possiamo accettare che estremisti di destra, che si ispirano al pensiero nazista e inneggiano all’espulsione di massa degli immigrati per evitare quella che definiscono una sostituzione etnica, si radunino sul nostro territorio – aggiungono gli esponenti dem -. E non possiamo tollerare che si promuovano ideologie xenofobe, di ispirazione nazista, che non rispettano neppure un principio della nostra Costituzione. E non possiamo neppure ignorare il rischio che si verifichino seri problemi di ordine pubblico. Ad arrivare nella nostra provincia saranno estremisti pericolosi, come Rasmus Paludan, il politico di estrema destra danese, che è atterrato ieri a Malpensa ed è stato espulso.
Resta dunque alta l’attesa per conoscere la definitiva location del Remigration Summit, con le forze dell’ordine del Varesotto in stato di allerta per gestire un evento che, a prescindere dalla sua ubicazione finale, si preannuncia carico di tensioni e potenziali criticità per l’ordine pubblico”.