VARESE, 24 maggio 2025- di GIANNI BERALDO
Emergono dati impietosi a livello nazionale per quanto riguarda sussidiarietà e welfare a livello nazionale, nel rapporto presentato oggi a Villa Recalcati, sede della Provincia di Varese.
Incontro pubblico moderato dal collega Alessandro Banfi, al quale hanno aderito diversi politici e rappresentati delle istituzioni e associazioni di volontariato.
E parlando di Terzo Settore si scopre che, delle quasi 86mila realtà nazionali che si occupano di welfare, ben il 70% sono costituire da associazioni e fondazioni Non Profit e solo il 30% rimanente è ad appannaggio dello Stato.

Insomma il 62% degli italiani evidenzia che il settore Non profit fa la differenza.
Gap importante accresciuto ulteriormente negli ultimi tempi, con richieste diversificate in base al problema di aiuto e sostegno medico-sanitario e assistenziale.

Un incontro importante e utile per capire quanto vi sia ancora da lavorare in questo ambito, anche se il Presidente della Regione Attilio Fontana, in apertura della mattinata, ha sostenuto che la Regione Lombardia il settore della sussidiarietà rientra tra i principali obiettivi politici “In Lombardia applichiamo la sussidiarietà in ogni modo, dando vita a incontri e discussioni utili a risolvere i vari problemi. Abbiamo finanziato idee e progetti proposti da Comuni e Province tramite la Legge 9, in modo tale queste risorse possano essere gestite autonomamente. Certamente la Sanità è anche un problema politico, ma non basta a capire il perché qualcosa non va visto che la richiesta è aumentata del 26% rispetto ai canoni tradizionali”.
Che qualcosa non vada pare evidente, anche se a livello territoriale Varese risulta essere tra le province più virtuose e meglio organizzate nella pianificazione di progetti e risorse.
Tutto questo ribadito dagli interventi (tra i quali ricordiamo anche quelli del sindaco Davide Galimberti, del prefetto Salvatore Pasquariello e del presidente della Provincia Marco Magrini), successivi da parte di relatori.

Come la parlamentare Maria Chiara Gadda,vice presidente della Commissione per l’agricoltura e componente intergruppo parlamentare per la sussidiarietà “Visto i dati forse tutti insieme dobbiamo attuare un sistema diverso di sussidiarietà, più matura e adatta a una società in continua evoluzione. I dati Istat fotografano alcune rigidità che la risposta pubblica invece è riuscita a trovare in questi anni. Ora hanno grandi difficoltà anche le persone della cosiddetta classe media, quella su cui pesa i due terzi delle tasse, e che ora fa fatica ad accedere ai servizi territoriali non soltanto di sanità. Ma non solo anzi direi di aggiungere anche le politiche per la casa, altro fattore destabilizzante”, così la parlamentare varesotta.
Parlando di Welfare tra i più esperti troviamo sicuramente Raffaele Cattaneo,

Sottosegretario alla Presidenza Regione Lombardia che sul tema evidenzia come “Oggi più che mai abbiamo bisogno di una cultura della sussidiarietà che tuteli servizi di qualità, fondata sulla conoscenza e sulla partecipazione, e non su ideologie o vecchi schemi. Si tratta di una sfida importante per il futuro del welfare e dello sviluppo sociale”.
Tra gli interventi più attesi sicuramente quello di Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, la cui presenza oggi a Varese non era scontata. Vittadini del suo ruolo, competenze ed esperienza, ha spiegato con notevole maestria le varie slide rappresentanti il rapporto, arrivando a conclusioni negative e con la speranza che per il presente e futuro che le cose possano cambiare in maniera importante.
Decisamente interessante pure l’intervento di Federico Visconti, presidente della Fondazione Comunitaria del Varesotto, realtà del terzo settore molto ben radicata sul territorio con progetti utilissimi a tutta la comunità.
Da segnalare che pure il ministro Giancarlo Giorgetti, ha voluto contribuire al dibattito collegandosi in diretta via video.