VARESE, 30 maggio 2025- di GIANNI BERALDO
Non sono mai banali gli appuntamenti in programma presso la sede dell’associazione varesina Un’Altra Storia che vede Giuseppe Musolino presidente.
Come quello organizzato nel tardo pomeriggio di oggi, con protagonista il giornalista Alessandro Braga, autorevole firma del quotidiano Il Manifesto nonché popolare voce della storica Radio Popolare. Braga a Varese ha presentato l’interessante libro inchiesta intitolato Verdenero, dedicato alla trasformazione, nemmeno tanto lenta, della Lega Nord a quella attuale a guida Salvini, sempre più orientata verso lidi politici di estrema destra.
In realtà, come sottolinea Braga anche durante la presentazione (preceduta da un intervento delo stesso Musolino), più che di trasformazione si potrebbe dire che si tratta di una conferma, forse più manifesta rispetto a un recente passato, ma la Lega nel suo dna ha sempre dimostrato di avere una certa attitudine alla xenofobia e razzismo.
Ai tempi di Bossi e Maroni questo fenomeno in casa leghista la si evidenziava come fosse una sorta di pittoresco folklore padano,quando il focus era la protezione dello status che definiva la Lega come il partito del Nord tutelandone diritti, storia ma soprattutto interesse economici. In realtà il percorso politico della Lega ha evidenziato ben altro, fino ad arrivare alla recente riconferma di Matteo Salvini come segretario federale con Roberto Vannacci vice insieme a Silvia Sardone (questa è la vera sorpresa), rompendo ogni indugio sulla direzione politica da intraprendere d’ora in poi.
Linea politica che vede all’orizzonte anche un forte messaggio che non accetta compromessi: quello della remigrazione alleandosi di fatto con movimenti razzisti e xenofobi di estrema destra europei, con i loro principali rappresentanti radunatesi recentemente al Teatro Condominio di Gallarate per il Remigration Summit.
INTERVISTA
“ Quello di Gallarate, al quale ho assistito, era una sorta di congresso preparatorio di qualcosa d’importante. A me ha fatto impressione vedere che i partecipanti erano tutti giovanissimi, i più vecchi non arrivavano a quarant’anni, e tutti comunicavano solo in inglese. Tutta gente che proviene da classi sociali importanti. Insomma rappresentavano una classe politica del futuro e per questo non si prospetta nulla di buono”, dice Alessandro.
Braga segue da molti anni il fenomeno leghista in tutte le sue mille sfaccettature, per questo possiede gli strumenti ideali nel descrivere cosa è accaduto finora ma soprattutto cosa si potrebbe prospettare in futuro con ricadute importanti su tutta la politica nazionale e internazionale.
La scelta di rafforzare la tesi che vede in primo piano il tema della remigrazione, sembra oramai consolidare ogni giorno un progetto politico fuori dagli schemi attuali, ma che potrebbe avere una grande impatto per il futuro, rompendo gli schemi attuali e mettendo in serio pericolo l’intera società.

“Salvini ha capito benissimo che è quello il tema da cavalcare oggi e per il futuro. Politica che gli permetterà molto probabilmente di rimanere in auge ancora per molti anni. Anche se, voglio ricordare, è cambiato il contenitore ma per la Lega il contenuto è rimasto quello delle origini. Per questo ho scelto il titolo Verdenero, perché in fondo la Lega è sempre stata quella odierna”, aggiunge Braga.
In conclusione, il giornalista milanese sottolinea come questo fenomeno razzista e xenofobo che vede protagonista anche la Lega, non vada assolutamente sottovalutato ma, anzi vada temuto.
E l’attuale e profonda incertezza politica, sociale ed economica, potrebbe essere l’humus ideale per alimentare ancor più certe ideologie, linfa ideale a pericolosi proselitismi.