Malpensa, voli e rumore: le contradizioni di una “sperimentazione” offensiva

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LONATE POZZOLO, 3 giugno 2025-La gestione del traffico aereo in costante aumento e le sue inevitabili ricadute acustiche, ambientali e di sicurezza sul territorio di Malpensa sono al centro di un dibattito acceso. Mentre si cerca una “sperimentazione” per risolvere l’intricata questione, l’unica “certezza” che sembra emergere è una politica di “Green charges”, ovvero una tassazione dei voli basata sulla tipologia dei propulsori.

L’idea di applicare le “Green charges” oggi, dopo oltre 25 anni in cui nessuno ha sanzionato i velivoli che non hanno rispettato rotte e gradienti minimi di salita in decollo o superato i limiti acustici, appare come un mero “effetto placebo”. La mancata installazione di centraline V-violazione (simili a degli autovelox acustici) è definita “grottesca e grave”, offensiva per i cittadini.

L’aumento dei voli negli anni successivi alla zonizzazione acustica (Zone A, B e C) — con 202mila movimenti nel 2023, 214mila stimati nel 2024 e una capacità prevista di 314mila all’anno — vanifica ogni supposta riduzione degli impatti derivante dalle “Green charges”. Il ragionamento è semplice: se si riduce l’impatto del singolo velivolo ma se ne aumenta il numero, il risultato per le popolazioni sottoposte al “martellamento acustico e atmosferico” non cambia.

Anche l’ultima seduta della Commissione Aeroportuale, del 13 maggio, è fallita nel suo obiettivo. Si critica la scelta di operare una “sperimentazione” in tempo reale e sul campo, quando l’utilizzo di un modello semplificato e ragionato come l’AEDT (Aviation Environmental Design Tool) potrebbe stimare con precisione le ricadute acustiche su ogni traiettoria e i ratei di salita iniziali, oltre a valutare il pacchetto delle procedure di decollo strumentali standard (SID) per le traiettorie verso Sud (piste 17) e verso Ovest ed Est (pista 35 Sinistra e Destra).

Vengono sollevate questioni specifiche sull’operatività delle piste:

Perché decollare sulla 35 Destra per poi volare “piatti” (con gradiente prossimo allo zero) verso Ovest?

Perché decollare dalla pista 17L di notte quando la 17R è libera e non sono previsti atterraggi in contemporanea?

I cittadini e i Comitati, monitorando costantemente i decolli e i sorvoli con strumenti come FlightRadar24, anche nelle ore notturne, pongono interrogativi precisi che rimangono senza risposta:

Perché numerosi voli cargo di categoria E/F (400/500 tonnellate) decollano dalla pista 35 Sinistra quando è operativa la 35 Destra, violando l’alternanza delle piste?

Perché un rilevante numero di decolli dalla pista 35 Destra opera con rullaggio diagonale ad alta velocità da posizione intermedia con soli 3000 metri di pista?

Perché numerosi voli cargo al massimo peso di decollo sono costretti a decollare solo dalla pista 35 Sinistra?

Perché velivoli cargo, dal molo/magazzino cargo, decollano dalla vicina testata pista 35 Sinistra quando i decolli operano dalla 35 Destra?

Perché l’utilizzo alternato delle piste opera in un saltuario regime di “liberalizzazione” dei decolli?

Due interrogativi, in particolare, potrebbero compromettere le prospettive dei voli CARGO e dei voli a lungo raggio (oltre 10 ore) da Malpensa:

I decolli dei voli cargo extrapesanti e dei voli a lungo raggio incontrano difficoltà a mantenere i gradienti di salita minimi previsti (circa 8/9%) per i decolli dalle piste 35?

Le riunioni riservate del Comitato di Coordinamento per la Capacità Aeroportuale, di cui i cittadini hanno solo informazioni minimali, assumono decisioni ignote agli esclusi. Perché? E chi è escluso da questo Comitato?

Lo scenario di una “sperimentazione” che agevola un’escalation dei movimenti aerei, con la pretesa di ridurre l’impatto acustico sui cittadini e il territorio, è definito “offensivo per l’intelligenza dei cittadini”. La comunità chiede risposte chiare e un approccio trasparente e basato su dati reali per affrontare la complessità del traffico aereo a Malpensa.