Gallarate, scontro in Consiglio sul “Remigration Summit”: mozione delle opposizioni bocciata tra accese polemiche

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Remigration Summit svoltosi a Gallarate (foto Malpensa24.it)

GALLARATE, 5 giugno 2025-Il Consiglio comunale di Gallarate di ieri sera, mercoledì 4 giugno, si è trasformato in un’arena politica, con la mozione presentata dalle opposizioni sul “Remigration Summit” bocciata con 14 voti contrari e 9 favorevoli. La seduta, a tratti più simile a un incontro di boxe che a una discussione politica, ha visto ganci e montanti assestati tra maggioranza e minoranza, in un clima di tensione palpabile sia tra i consiglieri che tra il pubblico.

Tensione alle stelle sul “Remigration Summit”

Il “Remigration Summit” si è confermato l’argomento centrale del Consiglio comunale, dettandone i ritmi fin dalle prime battute. La tensione a palazzo Broletto era evidente, con la sala quasi al completo e un pubblico che rumoreggiava tra applausi e commenti.

A sorpresa, il primo a toccare il tema è stato il sindaco Andrea Cassani, bersaglio delle accuse delle minoranze. Durante le comunicazioni, Cassani ha affermato: «Noi come centrodestra non siamo qui a sostenere la remigrazione o a difendere chi ne parla ma per difendere la democrazia e la libertà di pensiero che voi sedicenti antifascisti, in modo assolutamente fascista volete impedire».

Mezz’ora dopo, nel corso del question time presentato dal consigliere del Partito Democratico Carmelo Lauricella, il sindaco ha rivelato che la richiesta per l’evento è arrivata l’11 maggio ai gestori del teatro, i quali, lo stesso giorno, hanno scritto a Cassani per capire come gestire la pratica. «Non vogliamo prendere decisioni autonome che vanno al di sopra della gestione quotidiana», hanno comunicato da Melarido al sindaco. Cassani ha spiegato che, pur trattando di tematiche delicate, l’evento «lo fa in modo costituzionalmente consentito» e quindi «non intravedo una motivazione per negare questa possibilità».

In altre parole, come ha evidenziato Lauricella, il sindaco «non ha detto sì, ma ha mancato quel no che avrebbe impedito lo svolgimento dell’iniziativa». Un’affermazione che ha spinto qualcuno, a microfoni spenti, a commentare ironicamente: «Quindi è colpa del teatro?».

Un Consiglio infuocato fino all’ultimo

I toni sono rimasti accesi per tutto il dibattito, con il pubblico che ha espresso il proprio disappunto con applausi e commenti. Poco prima del voto finale, la tensione ha raggiunto il culmine, con un dito medio rivolto dal pubblico all’indirizzo del presidente del Consiglio comunale Marco Colombo.

La bocciatura della mozione evidenzia le profonde divisioni politiche sul tema e la difficoltà di trovare un terreno comune, in un dibattito che promette di continuare a infiammare la scena politica gallaratese.