Associazioni chiedono incontro ai Ministri su modifiche alla legge sulla caccia: “Basta dialogare solo con il mondo venatorio”

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ROMA, 7 giugno 2025 – Un fronte comune composto da 44 sigle rappresentative del mondo ambientalista, animalista, scientifico e delle attività sostenibili in natura ha chiesto un incontro urgente ai Ministri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. L’obiettivo è essere informati direttamente sulle intenzioni del Governo in merito alle paventate modifiche alla legge 157/1992, che disciplina la tutela della fauna selvatica e la regolamentazione dell’attività venatoria.

La richiesta nasce a seguito della diffusione, da parte delle associazioni, di una bozza di Disegno di Legge che il Ministro Lollobrigida, secondo quanto da lui stesso dichiarato in diverse occasioni pubbliche, intenderebbe portare all’esame del Parlamento per modificare la normativa vigente. Sebbene il Ministro abbia successivamente affermato che le informazioni circolate sarebbero false poiché basate su un testo non definitivo, le associazioni ricordano che la bozza del provvedimento è stata finora realizzata e condivisa esclusivamente con il mondo venatorio.

Critiche al dialogo esclusivo con il mondo venatorio

Le 44 organizzazioni sottolineano con forza come il mondo venatorio rappresenti “solo un interesse parziale e subordinato rispetto agli interessi diffusi, riconosciuti come valori fondamentali dall’articolo 9 della Costituzione”, di cui le stesse sigle ambientaliste e animaliste si fanno portatrici.

Questa tendenza a interloquire unicamente con una delle parti in causa ha già determinato, nel corso dell’attuale legislatura, l’approvazione di modifiche con “ripercussioni negative per tutti”. Tra queste, le associazioni evidenziano l’apertura di una procedura d’infrazione europea in tema di piombo e caccia in periodi di divieto, e una procedura EU Pilot relativa all’assenza di misure efficaci di contrasto al bracconaggio e alla caccia a specie in declino e in periodi di divieto.

Impatto negativo sulla fauna e le attività sostenibili

Secondo le associazioni, le modifiche proposte nel DDL andrebbero a “ridurre ulteriormente le tutele a favore della fauna selvatica, delle aree protette e delle zone fruibili per attività a basso impatto ambientale”. Questo includerebbe settori cruciali per lo sviluppo sostenibile del Paese, come l’ecoturismo e l’agricoltura di qualità, che rappresentano “motori importanti di sviluppo sostenibile delle comunità in tutto il Paese”.

La richiesta di incontro ai Ministri Pichetto Fratin e Lollobrigida è dunque un appello per una maggiore trasparenza e un dialogo inclusivo che tenga conto di tutti gli interessi in gioco, garantendo la tutela del patrimonio faunistico italiano e promuovendo uno sviluppo realmente sostenibile.