L’Estate Teatrale Veronese 2025 trasforma il Teatro Romano in un Globe all’aperto con il Festival Shakespeariano

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Teatro romano di Verona

VERONA, 20 giugno 2025-Verona si prepara a celebrare la grande drammaturgia con il Festival Shakespeariano, cuore pulsante dell’Estate Teatrale Veronese. Dal 3 luglio, l’antico Teatro Romano tornerà a vivere come un palcoscenico d’eccezione, ospitando quattro prime nazionali e un parterre di artisti di grande calibro, per un’immersione totale nel mondo di Shakespeare e non solo.

Con le sue pietre millenarie e la suggestiva posizione ai piedi del colle di San Pietro, a ridosso dell’Adige, il Teatro Romano di Verona si conferma ancora una volta la sede ideale per l’Estate Teatrale Veronese. Lungi dall’essere un semplice monumento, questo prezioso edificio del I secolo a.C. rinnova la sua vocazione di spazio privilegiato per la drammaturgia, la danza e la musica. Le innovative strutture allestite per le performance lo trasformano in un vivace punto d’incontro per artisti, cittadini e turisti culturali, riportando in vita uno dei più grandi teatri in pietra del Nord Italia e facendolo diventare, nel segno di Shakespeare, un magico “Globe Theatre all’aperto”.

Cuore pulsante dell’Estate Teatrale Veronese fin dalla sua nascita nel 1948, il Festival Shakespeariano è l’elemento identitario e originario di questa rassegna estiva. La sua programmazione, pensata per attrarre appassionati e nuovi spettatori, è promossa dal Comune di Verona in collaborazione con il Circuito Multidisciplinare Regionale Arteven, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Veneto e il supporto di sponsor come Banco BPM, AGSM AIM e Gruppo Vicenzi. L’edizione 2025 promette di mostrare l’assoluta attualità di Shakespeare nei temi, nelle riflessioni e nei personaggi archetipici, esplorando il confine, spesso labile, tra la vita e il sogno.

Quattro Prime Nazionali e grandi nomi in cartellone

Il Festival Shakespeariano, in programma dal 3 al 25 luglio, offrirà al pubblico quattro prime nazionali, ribadendo il ruolo centrale del cartellone veronese nella programmazione italiana. Tra i titoli in scena: “Rosencrantz e Guildenstern sono morti” di Tom Stoppard, “Otello”, “Riccardo III” e “La Tempesta” di William Shakespeare. Il palco del Teatro Romano vedrà alternarsi grandi artisti e registi, tra cui Francesco Pannofino, Giorgio Pasotti, Maria Paiato, Giacomo Giorgio, Graziano Piazza, Francesco Acquaroli, Paolo Sassanelli, Andrea Chiodi e Alfredo Arias.

“Rosencrantz e Guildenstern sono morti”: L’inaugurazione con Francesco Pannofino

Ad aprire le danze il 3 e 4 luglio sarà “Rosencrantz e Guildenstern sono morti” di Tom

Giorgio Pasotti

Stoppard, un classico del teatro contemporaneo che, prendendo spunto da due figure minori dell’Amleto, trasforma la tragedia in una farsa sull’esistenza umana. L’esilarante tragicommedia vedrà un’interpretazione travolgente di Francesco Pannofino, affiancato da Francesco Acquaroli e Paolo Sassanelli.

Pannofino, noto al grande pubblico come doppiatore di celebri attori (da Tom Hanks a George Clooney, Denzel Washington e Kevin Spacey) e per la sua brillante carriera cinematografica e teatrale, vestirà i panni di uno dei due amici di Amleto, distorcendo le prospettive e facendo crollare le certezze con un agire fatto di battute esilaranti, vaneggiamenti, doppi sensi e giochi di parole.

Lo spettacolo, con la regia di Alberto Rizzi, si arricchisce di un allestimento che mescola l’umorismo inglese di Stoppard con la tradizione comica della Commedia dell’Arte, esaltando la potenza comica ed emotiva di un testo dalla profonda riflessione esistenzialista.

Oltre all’attesissimo “Rosencrantz e Guildenstern sono morti” che darà il via al festival, l’Estate Teatrale Veronese 2025 offrirà al suo pubblico altre tre prime nazionali di grande prestigio, tutte dedicate alle opere immortali di William Shakespeare.

Un’opera che scava nelle profondità dell’animo umano, “Otello” tornerà in scena al Teatro Romano in un nuovo allestimento. Con la sua trama intrisa di passione, gelosia e tradimento, la tragedia del Moro di Venezia continua a risuonare potentemente anche nel XXI secolo. Attraverso l’inganno di Iago e la caduta del nobile condottiero, lo spettacolo esplorerà i temi dell’onore perduto e della distruzione causata dall’ossessione. Si prevede un’interpretazione intensa e viscerale per uno dei drammi più oscuri e commoventi del Bardo.

Francesco Pannofino

Con “Riccardo III”, il pubblico veronese avrà l’opportunità di immergersi nella mente machiavellica di uno dei personaggi più iconici e malvagi di Shakespeare. Questo dramma storico narra l’inarrestabile ascesa al potere del deforme e spietato Riccardo, attraverso intrighi, omicidi e manipolazioni. La nuova produzione promette di mettere in luce la moderna rilevanza della brama di potere e le sue conseguenze devastanti, con un’attenzione particolare alla complessità psicologica del protagonista, interpretato da un attore di grande carisma.

A chiudere il ciclo shakespeariano sarà “La Tempesta”, l’ultima opera del Bardo, un capolavoro intriso di magia, musica e suggestione. Ambientata su un’isola misteriosa, la commedia racconta la storia del duca Prospero, esiliato con la figlia Miranda, che ordisce un piano per vendicarsi dei suoi traditori. Con i suoi spiriti, incantesimi e un messaggio finale di perdono e riconciliazione, “La Tempesta” è un viaggio affascinante tra realtà e illusione, offrendo uno sguardo profondo sulla natura umana e sulla possibilità di redenzione. L’allestimento si preannuncia spettacolare, sfruttando al massimo la suggestiva cornice del Teatro Romano.

Questi tre titoli, insieme a “Rosencrantz e Guildenstern sono morti”, compongono un cartellone shakespeariano di altissimo livello, pensato per affascinare il pubblico con la potenza e l’attualità del drammaturgo inglese.