IA: “Un esercizio di stile, non un piano serio”. Ferrara (M5S) critica il DDL del Governo

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Antonio Ferrara

ROMA, 23 giugno 2025-Il disegno di legge sull’intelligenza artificiale proposto dal governo è finito sotto la lente d’ingrandimento del Movimento 5 Stelle, che lo definisce un mero “esercizio di stile” privo di concretezza. Le critiche arrivano dal deputato Antonio Ferrara, membro della Commissione Attività Produttive della Camera, che in una nota denuncia l’inefficacia del testo nel tutelare gli interessi nazionali e locali.

Secondo Ferrara, mentre la maggioranza predica sicurezza e sovranità tecnologica, “nei fatti continua a lasciare i dati strategici nelle mani di soggetti stranieri”. Il testo viene bollato come “generico e pieno di ambiguità”, incapace di offrire certezze e di proteggere adeguatamente sia i cittadini che il tessuto produttivo italiano.

La critica si fa ancora più acuta se si guarda al territorio della provincia di Varese, un’area dove le imprese sono già immerse nella sfida dell’innovazione, tra automazione e transizione digitale. Qui, spiega il deputato, “serve ben altro”: si richiedono investimenti reali in formazione, infrastrutture tecnologiche e un sostegno concreto alla cooperazione tra PMI, università e centri di ricerca. Invece, il governo si limiterebbe a “slogan”, dimostrando una presunta mancanza di visione strategica per l’Italia e i suoi distretti industriali.

Ferrara sottolinea come a livello globale si stia già discutendo di Industria 6.0, focalizzata su una sinergia avanzata tra uomo, macchina e sostenibilità. In contrasto, in Italia, il passaggio all’Industria 5.0 “non è mai realmente partito”. Questa lacuna, secondo il deputato, rischia di compromettere la competitività delle imprese varesine, eccellenza del manifatturiero italiano, che si trovano ad affrontare una profonda trasformazione senza un chiaro indirizzo politico e strumenti adeguati.

La necessità di un sostegno concreto è stata ribadita con forza anche nell’ultima Assemblea generale dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, dove è emersa una chiara richiesta di “incentivi strutturati sul modello di Industria 4.0”. Questo appello, proveniente da un territorio altamente produttivo e innovativo, verrebbe “ancora una volta ignorato da un governo più interessato agli annunci che a costruire politiche industriali concrete”.

Il Movimento 5 Stelle, conclude Ferrara, continuerà a battersi per un’intelligenza artificiale “al servizio delle persone e delle imprese, e non un privilegio riservato a pochi”. Il messaggio finale è chiaro: “Il futuro si costruisce con scelte coraggiose e lungimiranti, non con le chiacchiere”.