Cure Palliative in Lombardia al collasso: allarme rosso per i finanziamenti

0
258
Una camera hospice cure palliative ospedale di Circolo Varese (foto asst-settelaghi.it)

CASTELLANZA, 26 giugno 2025 – La qualità e la continuità delle cure palliative in Lombardia sono a rischio a causa di una crisi economica che mina la dignità dei pazienti inguaribili. Questo l’allarme lanciato da Luca Moroni, Direttore Hospice di Abbiategrasso e coordinatore regionale di Federazione Cure Palliative e UNEBA Lombardia, durante il 1° convegno dell’Osservatorio Cure Palliative tenutosi presso la Business School della LIUC di Castellanza.

I dati, presentati da Antonio Sebastiano, Direttore dell’Osservatorio Cure Palliative della LIUC Business School, insieme ai colleghi Roberto Pigni e Umberto Restelli, e commentati da esperti e rappresentanti del Terzo Settore come Tania Piccione (Federazione Cure Palliative), Luca Degani (UNEBA Lombardia) e Giampaolo Fortini (SICP), delineano un quadro preoccupante.

Gli Hospice lombardi operano con un tasso di saturazione dell’88,2%, indicando un regime “a pieno carico”. Tuttavia, ricevono dalla Regione solo circa l’80% delle risorse necessarie, registrando un deficit del 20-25%. In termini concreti, il costo di un posto letto si aggira sui 114.914 euro, mentre il rimborso regionale si ferma a 86.653 euro.

Nonostante l’eccellenza riconosciuta delle cure palliative lombarde, meno della metà dei pazienti che ne avrebbero bisogno riceve assistenza, e spesso per periodi troppo brevi: in media 47 giorni a domicilio e solo 17 giorni in Hospice.

“Questa situazione si traduce in bilanci in rosso per la maggior parte degli Hospice, soprattutto quelli gestiti dal Terzo Settore, dove il deficit rischia di diventare insostenibile nel medio-lungo termine,” spiega Moroni. “Negli Hospice pubblici, invece, il disavanzo grava sui bilanci complessivi delle Aziende Ospedaliere, costringendo a scelte che penalizzano sia le strutture di cure palliative sia altri servizi.”

Il sistema di remunerazione attuale è un fattore chiave di questa crisi. Basato su tariffe non indicizzate all’inflazione e contratti annuali con regole mutevoli, genera incertezza e impedisce una programmazione efficace. Dal 2016, le tariffe sono aumentate solo del 6,7%, mentre l’inflazione ha raggiunto il 22,4%, erodendo il potere d’acquisto e impoverendo il servizio.

Moroni sottolinea che gli Hospice, strutture di piccole dimensioni con elevati standard assistenziali, destinano il 62% dei costi al personale sanitario, una risorsa oggi particolarmente scarsa. La legge nazionale garantisce la gratuità delle cure palliative, ma ciò impone alla Pubblica Amministrazione di assicurare risorse adeguate e in crescita costante, in linea con l’aumento dei costi.

“Regione Lombardia ha indicato la direzione da seguire, puntando su flessibilità e integrazione con la sanità territoriale,” conclude Moroni, “ma è urgente mettere in sicurezza la sostenibilità a lungo termine della rete e riattivare i tavoli tecnici per progettare un futuro solido.”

La situazione evidenziata dall’Osservatorio Cure Palliative solleva interrogativi cruciali sulla sostenibilità del sistema e sulla capacità di garantire il diritto alle cure palliative per tutti i cittadini lombardi. Quali saranno i prossimi passi della Regione per affrontare questa emergenza economica e assicurare un futuro dignitoso ai pazienti inguaribili?