Replica dei Sindacati a Confindustria Alto Milanese: “Lavoratori essenziali e scioperi necessari. Dialogo indispensabile”

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Maurizio Carminati

LEGNANO, 4 luglio 2025- – Le segreterie di CGIL Ticino Olona, CISL Milano Metropoli e il Coordinamento Territoriale UIL Legnano-Magenta-Abbiategrasso hanno rilasciato una nota congiunta per rispondere alle dichiarazioni del Presidente di Confindustria Alto Milanese, Maurizio Carminati, in occasione dell’assemblea annuale tenutasi lo scorso 3 luglio a Legnano. I sindacati esprimono forte rammarico per due punti in particolare dell’intervento del Presidente: la totale assenza di riferimento ai lavoratori, se non per questioni di formazione, e la definizione dei sindacati come “quelli che fanno gli scioperi il venerdì”, giudicata “decisamente inopportuna”.

I sindacati ribadiscono con forza il ruolo cruciale dei lavoratori e contestano la visione riduttiva presentata da Confindustria. “Molti dati confermano il fatto che laddove il sindacato non c’è, la produttività dell’impresa è più scarsa,” affermano. Viene poi chiarito il significato profondo dello sciopero: “Chi sciopera non si diverte. Scioperare significa rinunciare a parte del proprio salario, esporsi in prima persona, assumersi un rischio.”

La mobilitazione, spiegano, diventa uno strumento necessario quando le parti datoriali non si mostrano disponibili a rinnovare contratti nazionali scaduti da anni, in un momento storico in cui l’emergenza salariale è sotto gli occhi di tutti. Non si tratta quindi di una scelta leggera o di comodo. Inoltre, in risposta all’allusione agli “scioperi del venerdì”, i sindacati precisano che “nei trasporti, commercio e negli ospedali per citarne alcuni, si lavora 7 giorni su 7 e il venerdì quindi è un giorno normale, dopo uno sciopero come conseguenza, il sabato e domenica successivi si lavora di più, altro che weekend lungo!”

Le organizzazioni sindacali tengono a ricordare il loro impegno costante e proattivo su temi di interesse comune, come la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Sottolineano di aver sottoscritto i protocolli anti-Covid, contribuendo a mettere in sicurezza non solo i lavoratori, ma anche le imprese e l’intero sistema produttivo del territorio. “Lo abbiamo fatto con spirito di responsabilità, per costruire soluzioni concrete,” dichiarano.

Per queste ragioni, le parole del Presidente Carminati appaiono “fuori luogo, tanto nei contenuti quanto nel momento in cui sono state pronunciate.” I sindacati evidenziano come, a livello nazionale, Confindustria con il Presidente Emanuele Orsini e le segreterie di CGIL, CISL e UIL stiano tentando di ricostruire un clima di confronto dopo un lungo periodo di distanza. Un giudizio così severo, in questo frangente, rischia di compromettere il dialogo proprio nei territori.

L’invito dei sindacati è chiaro: “riprendere un linguaggio di rispetto e riconoscimento reciproco, anche nella divergenza.” Le sfide del lavoro, dello sviluppo industriale e della coesione sociale, sostengono, si affrontano con un confronto vero, che può essere anche conflittuale quando necessario, ma deve rimanere sempre costruttivo.

CGIL, CISL e UIL assicurano che continueranno a fare la loro parte, senza timidezze, portando nei luoghi di lavoro e nei territori le ragioni di chi ogni giorno produce ricchezza: le lavoratrici e i lavoratori.