Coop contro il genocidio: via i prodotti israeliani dagli scaffali, un segnale etico forte per la Palestina

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La Coop di Firenze (foto secure.avaaz.or)

VARESE, 6 luglio 2025-Coop Alleanza 3.0, UniCoop Firenze e UniCoop Tirreno hanno annunciato la sospensione del commercio di prodotti israeliani nei loro punti vendita, una decisione motivata da ragioni etiche e di coerenza con i loro principi fondativi. L’iniziativa, in particolare quella di Coop Alleanza 3.0, che ha anche introdotto la Gaza Cola per finanziare la ricostruzione di un ospedale a Gaza, è stata accolta con favore dalla RETE “No ai prodotti israeliani nella Grande Distribuzione”.

La decisione di queste cooperative è il culmine di un anno di pressioni da parte di soci e attivisti, che hanno invocato il rispetto del Codice Etico delle Coop, il quale richiede ai fornitori di aderire ai diritti umani, al diritto internazionale e alla sostenibilità ambientale. La RETE sottolinea come questa non sia un’azione di boicottaggio, bensì una scelta etica e responsabile dell’impresa riguardo ai propri fornitori, in linea con i valori cooperativi. Questa distinzione è cruciale per rispondere alle critiche, comprese quelle di antisemitismo, ribadendo che la condanna riguarda le azioni di uno Stato, non l’origine dei suoi abitanti.

L’Italia non è sola in questa direzione. Il 24 giugno, anche Co-op UK ha annunciato una policy simile, interrompendo i rapporti con Paesi che violano i diritti umani e il diritto internazionale. Queste mosse riflettono un crescente consenso a livello internazionale, evidenziato anche dal recente rapporto della Relatrice Speciale per i Diritti Umani nei territori palestinesi occupati, Francesca Albanese. Nel suo rapporto del 1° luglio 2025, Albanese esorta sindacati, avvocati, società civile e cittadini a esercitare pressione tramite boicottaggio, disinvestimento e sanzioni per ottenere giustizia per la Palestina.

La scelta delle Coop si inserisce in un contesto di profonda crisi umanitaria. Già a gennaio 2024, la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia aveva dichiarato plausibile l’accusa di genocidio mossa dal Sudafrica contro Israele, imponendo misure preventive. Tuttavia, da allora si è assistito a una devastazione ancora maggiore di Gaza, con il blocco degli aiuti e la sofferenza di fame e sete che colpiscono la popolazione civile. Rapporti recenti, come quello del quotidiano israeliano Haaretz, confermano l’intenzionalità di uccisioni indiscriminate, anche nei luoghi di distribuzione degli aiuti.

La RETE “No ai prodotti israeliani nella Grande Distribuzione” ringrazia e sostiene pubblicamente Coop Alleanza 3.0 per la sua coraggiosa decisione. Chiede inoltre a UniCoop Firenze e UniCoop Tirreno di ufficializzare la loro posizione, già messa in pratica con l’eliminazione dei prodotti israeliani e il supporto ai rifugiati palestinesi. L’invito è esteso a tutte le altre Coop affinché seguano questo esempio, e a tutto il mondo intellettuale, culturale e politico affinché supporti queste scelte etiche.

La richiesta finale è chiara: le istituzioni, dalle Regioni ai Comuni e alle Università, devono interrompere ogni rapporto commerciale e di cooperazione con lo stato di Israele. Consumatori e consumatrici sono invitati a firmare la petizione per chiedere a tutta la Grande Distribuzione una presa di posizione netta e rispettosa dei diritti umani e dei popoli.

C’è ancora molto lavoro da fare per fermare quello che la RETE definisce un genocidio.

Per approfondimenti, è possibile contattare retecampagnaGD@gmail.com.