L’Unione degli Studenti di Busto Arsizio scende in piazza per la Palestina e contro l’industria bellica

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BUSTO ARSIZIO, 21 settembre 2025- L’Unione degli Studenti di Busto Arsizio ha annunciato la sua adesione al presidio lanciato dalla cittadinanza in occasione dello sciopero generale previsto domani,  22 settembre. A partire dalle ore 9:00, studenti e lavoratori si ritroveranno a Samarate, davanti ai cancelli di Viale Giovanni Augusta 520 per una mobilitazione che unisce solidarietà e critica al sistema.

L’iniziativa, promossa da diverse organizzazioni attive nella provincia di Varese, mira a esprimere solidarietà alla Global Sumud Flotilla e al popolo palestinese, da quasi due anni vittima di un genocidio in corso, e a denunciare il sistema di produzione bellica. Un punto centrale del presidio è la richiesta urgente che gli aiuti umanitari necessari per la sopravvivenza della popolazione di Gaza possano raggiungere la loro destinazione.

Durante la manifestazione, verranno affrontati diversi temi cruciali: il profitto delle industrie belliche derivante dalle morti civili e la repressione che subisce chiunque si schieri a favore della Palestina, sia nelle piazze che sui social media.

Riccardo Formentin, portavoce dell’Unione degli Studenti di Busto Arsizio, ha espresso una posizione decisa: “Come Unione degli Studenti non possiamo accettare che una missione umanitaria come la Global Sumud Flotilla venga attaccata da Israele per impedire che consegni beni di prima necessità ai civili palestinesi. È necessario che l’Occidente e lo Stato italiano condannino il genocidio e neghino a ogni azienda italiana di intrattenere rapporti commerciali con lo stato israeliano”.

Partecipando a questa mobilitazione, l’Unione degli Studenti intende aderire a un movimento globale in solidarietà con la Palestina e la Global Sumud Flotilla. Secondo gli studenti, in un momento di tale emergenza, è fondamentale che tutte le fasce della popolazione convergano per unire le forze e fermare il massacro in corso a Gaza.

I militanti dell’Unione degli Studenti sottolineano che la mobilitazione non deve essere ridotta a un semplice atto di solidarietà umanitaria. Essi la definiscono una necessità reale per garantire un futuro di giustizia e dignità per il popolo palestinese, affermando che “soccorrere il popolo palestinese e fermare il genocidio in corso è una necessità reale per garantire un avvenire di giustizia e dignità.”