VARESE, 21 settembre 2025 – Il dibattito sull’accesso a strutture e servizi pubblici in Svizzera si riaccende con l’arrivo della mozione “prima i ticinesi” nel Canton Ticino. L’onda di provvedimenti anti-frontalieri, iniziata a Porrentruy, nel Canton Giura, con il divieto d’accesso alle piscine per i non residenti, sta infatti raggiungendo i confini italiani, sollevando polemiche e discussioni.
A Porrentruy, la misura era stata introdotta per limitare l’afflusso di frontalieri, sia per lavoro che per svago. Secondo i media locali, la restrizione non ha avuto un impatto negativo sulla struttura, che ha addirittura visto aumentare l’affluenza, sebbene selezionata.
Ora, il dibattito si sposta nel Canton Ticino, meta quotidiana di migliaia di lavoratori varesotti e comaschi. La Lega dei Ticinesi ha presentato una mozione nel Comune di Mendrisio con l’obiettivo di adottare misure simili per le strutture di balneazione pubbliche, escludendo di fatto i non residenti.
Pur essendo giuridicamente plausibili in determinate condizioni (come la capienza limitata), queste restrizioni sollevano dubbi sull’equità del trattamento. La sensazione è che dietro le misure si nasconda un intento discriminatorio nei confronti dei frontalieri. La speranza è che tali sospetti si rivelino infondati e che il dibattito non diventi un vero e proprio “buco nell’acqua” per la collaborazione transfrontaliera.





