VARESE, 10 ottobre 2025-Il mondo agricolo e della meccanica agraria è pronto ad afferrare le opportunità offerte dall’irrorazione di precisione tramite droni. Questo è il chiaro messaggio emerso dal convegno “Droni in agricoltura: lo stato dell’arte”, organizzato da Federacma in occasione di Agrilevante a Bari, a poche ore dall’approvazione in Parlamento della norma che dà il via alla sperimentazione nazionale sull’uso dei droni per i trattamenti fitosanitari.
L’evento, promosso dalla Federazione Confcommercio dei rivenditori di macchine agricole, ha visto un confronto costruttivo tra università, politica e imprese su un tema cruciale per il futuro dell’agricoltura italiana.
Ad aprire i lavori, il Prof. Simone Pascuzzi e il PhD Francesco Paciolla dell’Università degli Studi di Bari hanno delineato l’evoluzione del settore, dalle prime fasi della meccanizzazione fino all’attuale svolta verso l’Agricoltura di Precisione e l’Agricoltura 4.0.
I docenti hanno evidenziato come gli strumenti di frontiera – dai sensori ai big data, dai rover autonomi all’intelligenza artificiale – stiano rivoluzionando la gestione dei campi. In questo contesto, i droni si affermano come uno degli strumenti più versatili per un’agricoltura che sia al contempo efficiente, sostenibile e sicura.

Il cuore del dibattito ha riguardato proprio l’impiego dei droni per l’irrorazione di precisione. In collegamento da remoto, il Senatore Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura del Senato, ha illustrato il contenuto del recente emendamento da lui proposto e approvato nel Decreto Semplificazioni.
La nuova disposizione autorizza, in via sperimentale per tre anni, l’irrorazione aerea con droni sui terreni agricoli, ponendo l’accento sul rispetto di rigorose condizioni di sicurezza, tracciabilità e tutela ambientale. Si tratta di un passo atteso, che supera un vuoto normativo e restrizioni che non erano più in linea con le innovazioni tecnologiche disponibili.
“Era doveroso dare il via a una fase di sperimentazione concreta, che permetta di verificare sul campo le potenzialità dei droni per una protezione delle colture più mirata, sicura e sostenibile,” ha dichiarato il Senatore De Carlo. “L’agricoltura di precisione è una risposta alle sfide ambientali, economiche e occupazionali del settore, ed è anche una leva per attrarre nuove generazioni”.
Le principali associazioni agricole e della meccanica agraria – tra cui Confagricoltura, Copagri, CAI Agromec e UNCAI Contoterzisti – hanno espresso pieno sostegno alla norma, pur focalizzando l’attenzione sull’urgenza di passare alla fase operativa.
Le richieste unanimi si concentrano sull’adozione in tempi rapidi dei decreti attuativi e sulla definizione di protocolli standard. L’obiettivo è chiaro: consentire alle imprese di utilizzare questa tecnologia in modo efficace e regolare, uscendo al più presto dalla fase sperimentale per renderla una prassi consolidata.
A tirare le conclusioni del convegno è stato Andrea Borio, presidente di Federacma, che ha posto l’accento sul ruolo fondamentale dei rivenditori di macchine agricole in questa transizione.
“Siamo pronti a diventare un punto di riferimento anche per la vendita e l’assistenza di droni agricoli, che si affiancheranno ai macchinari ad alto contenuto tecnologico che già offriamo,” ha affermato Borio, sottolineando che “l’innovazione è parte integrante della nostra visione di filiera”.
Federacma ha ribadito il proprio impegno nel facilitare un dialogo costante tra istituzioni, ricerca e operatori, con l’obiettivo di accompagnare l’agricoltura italiana in una transizione tecnologica che sia concreta, sostenibile e al vero servizio del territorio.





