Frontalieri, scatta l’offensiva legale: L’UFIS contro tasse, NASpI e disparità fiscali

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Dogana (foto malpensa24.it)

VARESE, 12 ottobre 2025-L’Unione Frontalieri Italiani in Svizzera (UFIS) ha lanciato un’azione legale coordinata su tre fronti per contestare l’applicazione, a loro dire “disomogenea e giuridicamente discutibile”, del nuovo accordo bilaterale tra Italia e Svizzera. L’associazione denuncia interpretazioni regionali e prassi amministrative che avrebbero generato incertezza e disparità di trattamento per migliaia di lavoratori.

Le tre istanze legali mirano a ripristinare i principi costituzionali di legalità, uguaglianza e parità di trattamento, in particolare contestando le decisioni prese dalla Regione Lombardia e dal Ministro Giorgetti, ritenute fonti di gravi iniquità.

 Contro la “Tassa Sanità” e la retroattività

La prima e più urgente contestazione riguarda la cosiddetta “tassa sanità”, un contributo sanitario aggiuntivo di circa 130 euro mensili che UFIS afferma sarà richiesto in via retroattiva ai “vecchi frontalieri”.

UFIS evidenzia la violazione dell’Art. 23 della Costituzione (nulla prestazione patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge) e dell’Art. 3 (disparità di trattamento). L’associazione sostiene inoltre che il balzello rappresenti una palese violazione degli Accordi Bilaterali e del principio di non doppia imposizione, in quanto costituirebbe una seconda tassa su una copertura sanitaria già garantita dal sistema svizzero. L’obiettivo è l’annullamento del contributo.

Il Calcolo Errato della NASpI

La seconda istanza punta a garantire il corretto pagamento dell’indennità di disoccupazione (NASpI) ai frontalieri. L’Accordo bilaterale del 2020 e i Regolamenti europei (CE n. 883/2004) prevedono che l’indennità sia calcolata sulla base della retribuzione effettiva percepita in Svizzera.

Tuttavia, UFIS denuncia che l’INPS continua a liquidare la NASpI applicando la soglia massima prevista per i lavoratori italiani, un importo nettamente inferiore ai salari svizzeri. Questo crea una grave disparità di trattamento, in contrasto con gli articoli 3 e 36 della Costituzione. L’Unione chiede che la NASpI sia calcolata in modo conforme ai salari reali e che vengano riconosciuti gli arretrati a tutti i lavoratori penalizzati.

Acconti IRPEF eccessivi e discriminazione tra frontalieri

Infine, UFIS contesta la richiesta di acconti IRPEF sproporzionati rivolta ai “nuovi frontalieri”. Secondo l’associazione, questi versamenti sono richiesti senza l’immediato e adeguato riconoscimento del credito per imposte estere (art. 165 del TUIR).

Tale prassi genererebbe un doppio prelievo di cassa e una forte discriminazione tra i lavoratori frontalieri a seconda della loro data di assunzione (“nuovi” vs “vecchi”). L’istanza è volta a garantire la parità di diritti e a contestare l’applicazione di regimi fiscali che violano i principi costituzionali di equità e proporzionalità (Art. 3 e 53 Cost.).

L’UFIS sottolinea che l’attuale quadro normativo introdotto dal nuovo Accordo Bilaterale ha creato incertezze e iniquità sostanziali, contrastando con i principi fondamentali italiani ed europei.

Le adesioni alle tre azioni collettive sono aperte a tutti i lavoratori frontalieri interessati tramite il portale ufficiale dell’associazione.