VARESE, 15 ottobre 2025-L’intelligenza artificiale (IA) non è più un fenomeno marginale tra i banchi di scuola nel Nord Ovest della Lombardia (province di Como, Lecco, Monza e Varese). Secondo una nuova indagine Ipsos per l’Osservatorio Giovani dell’Istituto Giuseppe Toniolo, in collaborazione con Fondazione Cariplo, gli adolescenti sono già attivamente coinvolti nell’uso quotidiano di strumenti di IA generativa come supporto allo studio.
L’indagine, che ha coinvolto un campione rappresentativo di 800 adolescenti italiani (14-19 anni), di cui 350 in Lombardia, rivela che nelle province di Como, Lecco, Monza e Varese, circa uno studente su cinque utilizza regolarmente l’intelligenza artificiale per motivi scolastici, un dato in linea con la media regionale.
L’IA viene principalmente impiegata per facilitare la comprensione dei contenuti (57%) e una quota rilevante di studenti considera l’utilizzo legittimo per gestire periodi di studio intenso (65% contro il 56% della media regionale).
Il livello di soddisfazione per l’uso dell’IA è particolarmente elevato, raggiungendo il 91% (rispetto all’86% della media lombarda), con il 58% che si dichiara “molto soddisfatto” (+11% rispetto alla media regionale).
Nonostante l’uso diffuso, la maggior parte degli studenti chiede un supporto strutturato dalla scuola. Il 69% richiede una formazione adeguata sull’uso dell’IA, e ben l’80% vorrebbe che la propria scuola fornisse delle linee guida per un utilizzo corretto in ambito scolastico (+3% rispetto alla media regionale).
Sorprendentemente, solo il 39% degli studenti dichiara di avere un accordo chiaro con i docenti riguardo all’uso. Anzi, gli studenti del Nord Ovest lombardo godono di una maggiore libertà nell’impiego dell’IA a scuola: il 25% la utilizza liberamente in ambito scolastico, contro il 19% della media regionale.
Sull’aspetto etico, il 62%, in linea con la media regionale, condanna l’uso non dichiarato, e il 56% riconosce che un uso scorretto danneggia principalmente sé stessi. Inoltre, un adolescente su due fa uso dell’IA anche nella vita privata per svago e supporto emotivo.
“I risultati parlano chiaro: gli studenti e le studentesse usano già l’intelligenza artificiale con o senza regole condivise in classe,” ha dichiarato Rosy Russo, presidente di Parole O_Stili. Ha sottolineato l’urgenza di “un’alfabetizzazione digitale che aiuti a comprendere questi strumenti, a riconoscerne i limiti e a riflettere sul loro impatto etico”. A tal fine, l’associazione propone “Patti Chiari”, uno strumento gratuito per docenti e studenti volto a costruire un patto condiviso sull’uso dell’IA da adottare in classe.
Fabio Introini, professore associato di Sociologia in Università Cattolica del Sacro Cuore e membro dell’Osservatorio Giovani, ha commentato: “È particolarmente significativo che un elevato numero di rispondenti affermi che sull’uso dell’IA non ci siano stati ancora discussioni o accordi tra loro e gli insegnanti. I nostri adolescenti dimostrano comunque di porsi entro un orizzonte di domande che sono anche etiche e chiedono punti di riferimento ai loro insegnanti e alla scuola.” Introini ha concluso evidenziando che “l’IA a scuola complica notevolmente le cose, ma è impossibile non accettarne la sfida”.
I dati dell’Osservatorio Giovani saranno presentati in occasione della terza edizione di “Parole a Scuola”, una giornata di formazione gratuita dedicata a docenti, educatori e famiglie, organizzata da Parole O_Stili, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Istituto Giuseppe Toniolo, in programma il 18 ottobre. L’evento affronterà, tra gli altri temi, l’impatto critico dell’intelligenza artificiale nella didattica e l’uso consapevole dei social media.
La partecipazione a Parole a Scuola è gratuita e aperta al pubblico. Per iscriversi e consultare il programma completo: www.paroleostili.it/eventi/parole-a-scuola/programma
Per informazioni e scaricare la scheda “Patti Chiari”: https://www.ancheioinsegno.it/attivita/patti-chiari-intelligenza-artificiale/





