VARESE, 18 ottobre 2025- di GIANNI BERALDO
All’appello di Stefania Bardelli, Coordinatrice e leader varesina dell’associazione e movimento Il Mondo al Contrario-Team Vannacci, hanno risposto da gran parte della Lombardia, dal Piemonte, nonché dall’Istria e Dalmazia (regioni storiche dell’Adriatico, oggi divise tra Slovenia (una piccola parte dell’Istria), Croazia (la maggior parte dell’Istria e gran parte della Dalmazia) e con un piccolo tratto di costa in Bosnia ed Erzegovina).
Tutti loro si sono ritrovati questa mattina al gazebo del Team Vannacci ‘Angelo Vidoletti’, allestito nella centralissima via Del Cairo, in modo tale da far conoscere ai varesini, ma non solo, il loro programma a livello nazionale con focus ovviamente sul locale.
Non si definiscono un partito (almeno non ancora), ma un’associazione dedita a profondi cambiamenti rispetto alla società attuale. Società la quale, come recita l’arci noto mantra del Generale nonché europarlamentare Roberto Vannacci, è costretta a reagire al cospetto di questo ‘mondo al contrario’, che mette in atto cose e situazioni agli antipodi rispetto ai loro dettami associativi.

A fare gli onori di casa ovviamente la stessa Bardelli, giornalista e varesina doc, divenuta in pochi mesi un personaggio politico di rilevanza nazionale, ovviamente grazie al particolare rapporto a livello empatico e ideologico con il generale Vannacci, che l’ha poi scelta come leader indiscussa del suo movimento in provincia di Varese, ma utile pure a portare il verbo di Vannacci in giro per l’Italia.
Tra i vari referenti serpeggiava un’aria di concitazione dovuto all’interesse dimostrato dalla gente, al cospetto di questo movimento inevitabilmente divisivo.
Così non la pensa la stessa Bardelli che dice <<Non siamo un’associazione culturale e il nostro è un impegno civico e vogliamo raccontare ai varesini i nostri valori e oggi siamo qui per farlo>>.
I valori a cui si riferisce la Coordinatrice varesina sono chiramente quelli messi in luce dal manifesto politico di Vannacci che fondamentalmente verte su alcuni punti essenziali come Difesa della Patria e dell’Identità Nazionale con la storia e la cultura e una visione che pone l’interesse nazionale al primo posto. Sovranismo: Il principio secondo cui l’Italia debba esercitare la piena sovranità su questioni cruciali come l’economia, la politica estera e, in particolare, il controllo dei confini. Contrasto al ‘Pensiero Unico’ e al ‘Politicamente Corretto’: una critica esplicita a quella che viene percepita come una ‘dittatura delle minoranze’ o la ‘cultura woke’ rivendicando la libertà di esprimere posizioni in controtendenza rispetto al discorso dominante.
Poi a livello politico questi punti vengono declinati in base a ogni singola (e quindi differente) realtà locale, con la questione sicurezza spesso in primo piano, come sottolinea ancora Bardelli <<Ci sentiamo insicuri ovunque. A Varese oramai non si può più accedere ai vari quartieri oramai pericolosi. Questo non va bene, perché se i varesini li abbandonano, questi quartieri li lasciamo in mano al degrado e delinquenza. E la situazione sta peggiorando sempre più. Ecco noi siamo qui oggi per far capire alla gente che noi ci siamo e lotteremo perché le cose cambino>>.
Certo è che Vannacci e i vari Team a esso collegati non sempre trovano terreno fertile a livello ideologico, dove rabbia e acredine nei confronti della loro politica, si palesano in più occasioni.
Come dimostrano i recenti dinieghi da parte delle varie amministrazioni comunali a livello provinciale, nell’autorizzare l’utilizzo di sale pubbliche per eventi collegati al Team Vannacci. Anche in questo caso alla leader varesina la cosa non non tange più di tanto <<Francamente tutta questa acredine nei nostri confronti non la capisco, ma francamente non mene importa. Tiro dritta per la mia strada. Non guardo gli altri ma solo le persone che ho al mio fianco e sono tante, che mi supportano esattamente come tutti i team leader che oggi hanno risposto alla mia chiamata>>.
Tra chi ha le idee chiare su come applicare la filosofia vannacciana sui singoli territori, vi è

Gabriel Corasaniti, responsabile Team Vannacci di Monza <<Ho colto subito l’invito di Stefania perché noi abbiamo bisogno di stare tra la gente e sul territorio. In un panorama politico spesso autoreferenziale, abbiamo deciso di tornare alla realtà, ai volti, ai problemi concreti. Vannacci ha ridato volto a un’Italia che non si piega e vuole parlare chiaro. Bisogna passare dalle parole ai fatti. Noi siamo l’Italia dei padri, delle madri, delle botteghe, persone che difendono i confini e tradizioni. Per costruire questo modello dobbiamo coinvolgere giovani motivati e attuali amministratori locali. Per farlo bisogna infondere fiducia ma anche formarli come cittadinanza attiva. E noi siamo qui per questo>>.
Insomma un messaggio chiaro e inequivocabile, ma renderlo concreto sarà certamente più difficile rispetto alle idee.





