VARESE, 21 ottobre 2025-Grande partecipazione e “tutto esaurito” per il convegno “Nòmos e Psyché: dialogo tra legge e salute mentale”, promosso questa mattina dal Centro Gulliver di via Albani. L’evento ha richiamato oltre 100 partecipanti, 12 tra relatori e moderatori, a testimonianza del crescente interesse della comunità sui temi legati alla salute mentale, dalla lotta allo stigma alla promozione della cura.
L’obiettivo di creare un momento di confronto tra il mondo giuridico e quello clinico è stato pienamente raggiunto, gettando le basi per risposte più adeguate e inclusive a storie personali spesso difficili.
Emilio Curtò, Presidente del Centro Gulliver, ha sottolineato l’attualità di un tema “antico”, già presente nel diritto romano, evidenziando il progresso: “Oggi il giudice ha il supporto di esperti che vengono ad indagare sull’infermità mentale”. Il convegno si è concentrato infatti sul doppio binario dell’indagine sul concetto di malattia mentale (che non sempre induce infermità) e sulla cura, finalità che muove il Centro Gulliver.

Giovanni Croci, psichiatra e Direttore Sanitario del Centro Gulliver, ha spiegato la genesi dell’iniziativa: “Il confine tra giustizia e salute mentale non è né netto né lineare. È una zona di passaggio, spesso attraversata da storie personali difficili. Abbiamo voluto creare uno spazio di dialogo perché solo attraverso l’incontro e l’ascolto reciproco è possibile costruire risposte adeguate, in modo che le azioni di tutti convergano nel benessere e nella salute dei pazienti”.
I lavori sono stati aperti dalla proiezione del trailer del documentario italiano San Damiano, con il regista Alejandro Cifuentes che ha raccontato il dietro le quinte del film.
La prima sessione, “Sguardi giuridici: Diritti, Limiti, Possibilità”, moderata da Chiara Pontiggia, ha visto approfondimenti legali di alto profilo. Giuseppe Fazio, Presidente di Sezione del Tribunale di Busto Arsizio, ha affrontato l’intervento Incapacità per infermità di mente nel diritto italiano, mentre Benedetta Rossi, Magistrato di Sorveglianza di Varese, ha illustrato il tema della Pericolosità sociale e misure di sicurezza, citando le 250 misure in corso di libertà vigilata e le 8 persone in attesa di ingresso nelle REMS. Particolare emozione ha suscitato, in questa sessione, la favola di Renzo e Lucia narrata da Claudia Speggiorin, Responsabile Attività Laboratoriali del Centro Gulliver, che ha aperto riflessioni sul mantenimento delle relazioni affettive dei pazienti.
La seconda sessione, “Prospettive cliniche: Cura, Soggettività, Integrazione”, moderata da Laura Rispoli, Psichiatra e Responsabile Area Salute Mentale di ATS Insubria, ha esplorato i percorsi terapeutici con contributi di rilievo. Giuseppe Lombardi (Psichiatra e Psicanalista Junghiano) ha parlato de L’integrazione dell’ombra, Nicola Poloni (Psichiatra e Professore Associato Uninsubria) ha trattato La perizia psichiatrica tra clinica e giustizia, e Alessia Cicolini, Direttrice della REMS di Castiglione delle Stiviere, ha illustrato Dalle REMS al territorio: percorsi di cura e integrazione.

Da questi confronti è emersa in modo pressante la criticità della carenza di posti letto nelle REMS e delle lunghe liste d’attesa.
L’appello del Gulliver e l’allarme giovani
A conclusione dei lavori, Silvestro Pascarella, Direttore de La Prealpina, ha portato la discussione nella cronaca. Attualmente, 40 persone attendono di essere accolte al Centro Gulliver. Da qui l’appello del Presidente Emilio Curtò: “La salute mentale è un tema che interessa tutti, perché un malato psichiatrico in casa compromette la serenità dell’intera famiglia. Noi al Gulliver abbiamo la missione di prenderci cura della fragilità. Non abbiamo però abbastanza spazio, quindi se qualcuno potesse donarci un ulteriore edificio, farebbe un grande regalo”.
La rilevanza sociale del tema è stata confermata anche dal Prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, che ha evidenziato le problematiche che coinvolgono in particolare i giovani: “Secondo l’Oms potrebbero essere 250 mila gli adolescenti lombardi in difficoltà. Circa un minore su cinque ha un disturbo neuropsichiatrico, ansia e depressione rappresentano la maggior parte delle diagnosi. La salute mentale non è un tema solo critico, ma un tema che attraversa la famiglia, la società”.





