MALNATE, 21 ottobre 2025-Un’operazione di vasta portata, denominata “Note stonate”, ha scosso questa mattina la provincia di Varese, portando all’esecuzione di 19 misure cautelari. L’azione, condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Varese sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, ha svelato un pericoloso connubio tra il fenomeno dello spaccio nei boschi e il mondo musicale locale.
Gli indagati, italiani e stranieri, sono accusati a vario titolo di traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, eroina e hashish), oltre che di estorsione e detenzione illegale di armi.
Dalle cuffie ai proiettili: il rapper al centro dell’indagine
Il nome che spicca tra gli arrestati è quello del frontman di un noto gruppo rap-trap dell’area, con un seguito significativo anche nel Milanese. Lungi dall’essere solo un artista, il musicista è risultato essere un elemento cardine dell’organizzazione criminale: non solo era a capo di un gruppo di spacciatori attivi nelle fitte aree boschive di Malnate, ma si occupava anche della fornitura di armi e droga ai pusher.
L’operazione ha messo in luce come il gruppo musicale locale fosse un crocevia per l’acquisto di sostanze e armamenti destinati ai gestori delle piazze di spaccio nei boschi della provincia.
L’inizio delle indagini a Malnate
L’inchiesta “Note stonate” ha preso il via da specifici servizi di monitoraggio e controllo in un’area boschiva del Comune di Malnate, tristemente nota per l’intensa attività di spaccio. Gli agenti si erano inizialmente concentrati su una postazione gestita da tre soggetti nordafricani. Le successive indagini hanno rapidamente allargato il cerchio, rivelando il sorprendente coinvolgimento del rapper e la sua doppia vita tra palchi e attività criminali.
L’intervento della Polizia di Stato ha inferto un duro colpo a questa rete, interrompendo il flusso di droga e armi che alimentava la criminalità tra le aree boschive e la periferia urbana.





