Nucleare in Italia, nuova azione legale con presìdi informativi a Brescia e Pordenone il 24 ottobre

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Un caccia sulla pista (foto bresciatoday.it)

VARESE, 21 ottobre 2025-Il prossimo 24 ottobre 2025 sarà una data cruciale per gli attivisti italiani che si battono contro la presenza di armi nucleari sul territorio nazionale. In contemporanea, alle ore 11, si terranno presidi informativi in due luoghi simbolo: avanti alla base militare di Ghedi (Brescia) – o in Piazza della Loggia in caso di maltempo – e avanti alla Loggia del Municipio di Pordenone.

L’iniziativa precede il deposito di nuove denunce presso le Procure di Brescia e Pordenone. L’obiettivo è chiaro: accertare la presenza di armi nucleari nelle basi di Ghedi e Aviano, presenza che i denuncianti ritengono certa; dichiararne l’illegittimità e perseguire i responsabili di un’importazione che a loro avviso viola la legge italiana 185/90, il Trattato di Parigi del 1947 e il Trattato di Non Proliferazione del 1975.

Questa nuova azione legale giunge dopo che un’analoga denuncia, presentata alla Procura di Roma il 2 ottobre 2023, era stata archiviata. In quell’occasione, il giudice aveva motivato la decisione ritenendo di non poter interferire con scelte definite “prettamente politiche”.

I denuncianti, tuttavia, contestano fermamente tale interpretazione. Essi richiamano il principio pacifico secondo cui il giudice è il garante della legalità e non può arretrare laddove la discrezionalità politica sia circoscritta da vincoli normativi precisi, come nel caso delle leggi e dei trattati internazionali citati.

La tenacia degli attivisti, forti della convinzione di agire nel rispetto della ragione e del diritto, li ha spinti a riproporre l’azione penale in sedi diverse. La scelta di Brescia e Pordenone non è casuale: si tratta infatti delle Procure che insistono sui territori dove l’attività di importazione delle armi nucleari sarebbe stata “materialmente consumata”, anche se la decisione è stata presa altrove.

Secondo i denuncianti, i comandi e le forze militari coinvolte hanno posto in essere una condotta illegittima e non potranno ora trincerarsi dietro la motivazione di una “scelta politica non giudicabile” già addotta dal magistrato di Roma.

Le due denunce sono sottoscritte da un ampio schieramento di attivisti, pacifisti e antimilitaristi, tra cui figure che ricoprono posizioni apicali in associazioni nazionali e internazionali, come WILPF Italia (Lega Internazionale Donne per la Pace e la Libertà). L’iniziativa sottolinea la determinazione del fronte pacifista a utilizzare tutti gli strumenti legali a disposizione per affermare la legalità e la smilitarizzazione nucleare del suolo italiano.