VARESE, 21 ottobre 2025- di JANIS PAPADIA
Un nuovo spazio di crescita, accompagnamento e speranza nasce nel cuore della provincia di Varese.
Stiamo parlando della Fondazione Sacra Famiglia, attiva nelle sedi di Cocquio Trevisago e Varese, importante realtà educativa che ha come fiore all’occhiello il PAAS (Polo per l’Aiuto e l’Apprendimento Scolastico).
Questo progetto innovativo pensato per bambini e ragazzi con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e per le loro famiglie, sarà presentato domani, mercoledì 22 ottobre alle ore 18 , con un incontro online aperto a genitori, insegnanti e operatori del settore.
Il PAAS, nasce con l’obiettivo di offrire non solo diagnosi e certificazioni, ma anche percorsi di tutoraggio e potenziamento personalizzati, capaci di aiutare i ragazzi a scoprire il proprio metodo di studio e a ritrovare fiducia nelle proprie capacità.

<<Il progetto è nato osservando da vicino le difficoltà delle famiglie e delle scuole>>, ci spiega Veronica Borloni, educatrice professionale e tutor DSA del PAAS <<Molti genitori si trovano disorientati dopo una diagnosi: non sanno a chi rivolgersi per ricevere un aiuto concreto e competente. L’idea è proprio quella di creare uno spazio che accompagni il ragazzo dopo la valutazione, andando oltre l’aspetto sanitario della diagnosi, per sostenere il suo percorso scolastico e personale>>.
L’équipe del PAAS è infatti multidisciplinare e comprende neuropsichiatri, psicologi, logopedisti ed educatori. Grazie alla collaborazione con Anastasis, società leader nello sviluppo di software compensativi, il centro propone strumenti digitali all’avanguardia e metodologie come il metodo Feuerstein, un approccio pedagogico e riabilitativo che ha come obiettivo quello di sviluppare le capacità cognitive e di ”imparare ad imparare”.
Il percorso di presa in carico prevede un primo incontro con la famiglia, seguito da quattro incontri individuali con il ragazzo, durante i quali vengono osservati i punti di forza e le strategie di apprendimento più efficaci. Al termine, educatori e genitori si confrontano per valutare il proseguimento: un ciclo individuale o l’inserimento in un piccolo gruppo, in un contesto di doposcuola assistito.
<<Uno dei punti più delicati è la motivazione>> racconta ancora l’educatrice. <<Molti ragazzi si sentono frustrati perché si impegnano tantissimo, ma non ottengono i risultati sperati. A volte tendono ad identificarsi con la loro difficoltà, ma il nostro obiettivo è proprio quello di mostrare loro che non sono definiti da una diagnosi: hanno solo bisogno di un modo diverso di apprendere, costruito su misura per loro>>.
E un diverso modo di apprendere Al PAAS, significa adottare un percorso personalizzato << si tiene conto dell’età, delle abilità scolastiche ma anche delle competenze tecnologiche di ciascun bambino. C’è chi lavora meglio al computer, chi preferisce carta, penna e colori; cerchiamo di adattarci al loro modo di pensare e di imparare>>, chiarisce la tutor, mentre in sottofondo si sente la voce di un ragazzino che esclama con orgoglio “Io uso il computer!”. Un dettaglio semplice ma che rivela più di tante parole: qui l’apprendimento nasce dal contatto diretto, fatto di sguardi, incoraggiamenti e piccole conquiste.

Fondazione Sacra Famiglia punta a creare sinergie con il territorio e con le scuole: l’incontro di presentazione del 22 ottobre rappresenta infatti un primo passo anche in questa direzione.
<<Siamo all’inizio, ma speriamo di arrivare presto anche dentro le scuole>>, aggiunge l’educatrice <<una delle prime collaborazioni è nata con l’Istituto di Gemonio, che ci aiuta, con l’incontro di domani, a far conoscere il servizio alle famiglie. L’obiettivo è fare rete e diffondere consapevolezza sull’apprendimento inclusivo>>, conclude Borloni.
In un mondo in cui la scuola può diventare un terreno sterile per chi affronta le proprie fragilità, progetti come il PAAS ricordano che dietro ogni difficoltà c’è un potenziale che attende solo di essere compreso.
A volte basta qualcuno che sappia guardare oltre le fatiche per restituire ai ragazzi la fiducia di potercela fare.
Per informazioni o per prenotare un primo incontro:
Contatto telefonico: 0332.327920 (mercoledì 13:30-15:00, giovedì 10:00-12:00)





