MILANO, 22 ottobre 2025-di GIANNI BERALDO-
Le dimissioni odierne di Barbara Mazzali dal ruolo di Assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda in Regione Lombardia, annunciate oggi con una nota ufficiale, chiudono un capitolo relativamente breve e, a una prima analisi, privo di acuti distintivi. La nota di commiato del Presidente Attilio Fontana, che assume ad interim le deleghe, parla di “lavoro svolto” e “progetti importanti”, ma l’uscita di scena impone una riflessione critica sulla reale impronta lasciata dall’assessore in settori cruciali per l’economia e l’immagine della Lombardia.
Il portafoglio affidato alla oramai ex assessore regionale Mazzali era senza dubbio strategico: Turismo, in una regione che vanta poli di attrazione internazionali come Milano, i laghi e le montagne; Marketing territoriale, essenziale per veicolare un’immagine coerente e attrattiva, soprattutto in vista di eventi futuri come le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026; e Moda, settore trainante in cui la Lombardia è leader mondiale.
Nonostante l’importanza di queste deleghe, la percezione esterna è stata spesso di una gestione a basso profilo. L’azione dell’Assessorato, pur formalmente in linea con l’indirizzo politico, non sembra aver prodotto quel salto di qualità o quelle iniziative di rottura che avrebbero potuto catalizzare l’attenzione e imprimere una svolta ai settori.
Turismo: Si è assistito a una ripresa post-pandemica in gran parte fisiologica, dettata dalla generale riapertura e dal rebound globale. Sono mancati, a quanto pare, progetti innovativi e di grande respiro per la destagionalizzazione o la valorizzazione capillare dei borghi e delle aree interne meno battute, una necessità spesso dibattuta.
Marketing Territoriale: In un’epoca dominata dalla comunicazione digitale e dalla competizione globale tra destinazioni, la strategia di place branding della Lombardia è apparsa talvolta frammentata o troppo dipendente dalle singole eccellenze (Milano, i laghi) anziché costruire un brand regionale unitario e potente.
Moda: Pur essendo un settore florido, il ruolo dell’assessorato è stato spesso di supporto logistico e istituzionale agli eventi esistenti (come la Fashion Week), senza evidenziare iniziative politiche specifiche per sostenere la filiera in modo più strutturale o per promuovere la sostenibilità e l’innovazione nelle PMI del settore.
Il commento del Presidente Attilio Fontana, che ringrazia Mazzali per il “lavoro svolto” e la “leale collaborazione”, è la formula istituzionale per eccellenza in questi casi. Tuttavia, in politica, le dimissioni – soprattutto quelle anticipate e non motivate da ragioni sanitarie o personali urgenti – sono quasi sempre il sintomo di una mancanza di allineamento o di una insufficiente soddisfazione per l’operato.
Ci si interroga sulla reale motivazione di questa uscita di scena. Non è raro che in Giunte regionali ampie e complesse, l’Assessore “sacrificato” sia quello il cui operato è giudicato non abbastanza incisivo o le cui deleghe sono considerate più urgenti da riorganizzare in vista di nuove sfide. Il passaggio delle deleghe al Presidente stesso, seppur temporaneo, sottolinea l’importanza attribuita alla necessità di un controllo diretto o di una nuova direzione strategica.
In conclusione, l’addio di Barbara Mazzali è un evento che, al di là della cortesia istituzionale, impone alla Giunta Fontana una verifica immediata sulla governance del Turismo, del Marketing e della Moda. Il prossimo Assessore dovrà essere in grado non solo di mantenere il “lavoro svolto”, ma di portare una visione audace e misurabile che sappia trasformare il potenziale della Lombardia in eccellenza competitiva a livello internazionale. La riorganizzazione delle deleghe sarà un test cruciale per la determinazione e la priorità che la Regione intende assegnare a questi settori vitali.





