VARESE, 24 ottobre 2025-Il mondo delle Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) è alla vigilia di un cambiamento epocale. A partire dal 1° gennaio 2026, entrerà nella fase finale la Riforma dello Sport, avviata nel 2023, introducendo una “vera e propria rivoluzione” amministrativa, fiscale e lavoristica che coinvolgerà oltre 100.000 realtà su tutto il territorio nazionale.
La riforma, pensata per modernizzare e professionalizzare il settore, imporrà alle ASD nuovi e complessi adempimenti, sollevando, tuttavia, forti preoccupazioni circa la capacità delle piccole e medie associazioni di adeguarsi in tempo.
Tra le principali novità, la riforma stabilisce un superamento del vecchio regime dei compensi sportivi a favore di nuove forme contrattuali e tutele previdenziali e assicurative per i collaboratori sportivi. A ciò si aggiungeranno modifiche fiscali e maggiori oneri in termini di trasparenza e rendicontazione.
L’obiettivo è nobile – garantire maggiori tutele e un quadro normativo più chiaro – ma la complessità delle nuove disposizioni rischia di mettere in ginocchio le ASD, spesso gestite su base volontaristica e con risorse limitate.
L’Unione Artigiani Italiani (UAI) esprime un forte scetticismo sulla possibilità che tutte le oltre centomila ASD riescano ad adeguarsi pienamente entro la scadenza del 1° gennaio 2026, dati i tempi stretti e la difficoltà degli obblighi.
Vi è, inoltre, il timore concreto che l’esigenza di disporre di personale sempre più

qualificato per la gestione della nuova mole burocratica, unita alla mancanza di risorse umane e finanziarie adeguate, possa spingere molte associazioni alla chiusura. Questo comporterebbe la scomparsa di realtà fondamentali per l’aggregazione sociale e la diffusione dello sport, impoverendo il tessuto comunitario, in particolare nelle aree periferiche.
Di fronte alle sfide e al rischio di un depauperamento del settore, l‘Unione Artigiani Italiani si sta organizzando attivamente per offrire un supporto completo e specializzato.
“Il mondo delle ASD è un pilastro fondamentale del tessuto sociale italiano, un vero motore di inclusione, salute e valori per le nostre comunità,” spiega Francesco Michele Abballe, dirigente UAI. “La riforma è un passo importante verso una maggiore dignità del lavoro sportivo, ma non possiamo lasciare sole le associazioni di fronte ai nuovi adempimenti, né permettere che la burocrazia soffochi lo spirito di volontariato e passione che le anima.”
La UAI metterà a disposizione delle ASD la propria consolidata esperienza in materia fiscale, contabile e lavoristica. Saranno attivati sportelli dedicati e seminari informativi. Percorsi di consulenza personalizzata e pacchetti di servizi specifici per la corretta gestione del personale, pratiche previdenziali, consulenza fiscale e aggiornamento statutario.
L’obiettivo è duplice: assicurare la piena conformità delle ASD alle nuove leggi e, al contempo, consentire loro di continuare la propria missione sportiva e sociale senza gravare eccessivamente sulle risorse.
“Vogliamo essere un punto di riferimento solido e affidabile. La nostra rete capillare sul territorio ci permette di essere vicini alle esigenze di ogni singola realtà e di fornire il personale qualificato necessario,” conclude Abballe.
In vista della scadenza, la UAI ha già in programma la sottoscrizione di un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) specifico per le ASD, che darà vita a un ente bilaterale dedicato per offrire ulteriori strumenti e servizi a tutela e supporto di questo fondamentale settore. L’appello è chiaro: con un’attenta pianificazione e il giusto supporto, la transizione potrà avvenire senza intoppi, salvaguardando il futuro dello sport dilettantistico italiano.





