VARESE, 25 ottobre 2025- di GIANNI BERALDO
Sono allo stremo gli abitanti dell’Avana, così come nel resto dell’isola di Cuba, alle prese quotidianamente con gravissimi problemi derivanti da decenni di embargo, messo in atto principalmente dagli Stati Uniti. L’Italia invece si è sempre mostrata contraria alle decisioni americane, votando contro l’embargo a Cuba durante ogni votazione dell’Onu che riguardasse tale problema.
Ma questo non basta, con la sopravvivenza che dipende da molti fattori. Tra i più importanti sicuramente quello dell’energia elettrica, sempre più difficoltosa e con continui black out che stanno mettendo in ginocchio l’intero Paese, bloccando attività essenziali come ospedali, scuole, luoghi di lavoro e ovviamente abitazioni private.
Per questo e molto altro, l’associazione nazionale Italia-Cuba ha dato vita a una raccolta fondi straordinaria simbolicamente intitolata “Accendiamo la luce a Cuba”.

Anche la sede varesina dell’associazione si è mobilitata, con un gazebo illustrativo allestito questa mattina all’inizio di Corso Matteotti, dove alcuni iscritti distribuivano materiale illustrativo motivandone la ragione ai passanti.
<<Non è facile scardinare alcune opinioni correnti rispetto a quanto sta accadendo realmente a Cuba. Infatti queste opinioni si rifanno ad un certo quadro presentato dai mass media, che evidenziano errori e difetti di un certo sistema politico come giusto che sia, però bisogna pure evidenziare o meriti del governo nato dalla rivoluzione a livello di benessere dei cittadini>>, dice Mario Franzil, per ben 23 anni segretario cittadino dell’associazione e che ora ha lasciato l’eredità a Roberto Boccarusso (oggi non presente al gazebo varesino).
Franzil è commosso nel parlare di Cuba e dell’attuale situazione per lui inconcepibile. Però qualche speranza la nutre ancora << diciamo che vi è ancora qualche settore nell’ambito della Sinistra che vede con favore il lavoro di questo nuovo governo>>, conclude l’ex segretario.
Non sono molti gli iscritti alla sezione varesina dell’associazione Italia-Cuba, però si danno un gran daffare perché non si spengano i riflettori sulla disastrosa situazione a Cuba.
E di questo ne abbiamo parlato anche con Pippo Pitarresi, anch’egli presente al gazebo <<Per noi il popolo cubano è da aiutare continuamente anche perché loro aiutano noi. Basti pensare al recente supporto con medici e infermieri giunti in Italia da Cuba a supporto della nostra sanità pubblica>>.
Pitarresi che evidenzia inoltre che questa associazione aiuta il popolo cubano non solo in casi specifici come per questa iniziativa, ma li supporta tutto l’anno inviando loro beni utili e necessari, così da rendere meno difficile la quotidianità in quella martoriata isola caraibica.
Tra le persone che si sono spese parecchio per diffondere le storia, cultura, e la straordinaria capacità di sopravvivenza e tenacia nei confronti di chi li vorrebbe fagocitare nel proprio sistema politico ed economico come gli States, troviamo Giuseppe Musolino, già presidente dell’associazione culturale Un’Altra Storia, ma che di ruoli importanti a Varese nei decenni scorsi, ne ha ricoperti parecchi <<Come già sottolineato dagli organizzatori, quanto accade attualmente a Cuba viene raccontata sempre in maniera distorta e spesso negativamente dai vari giornali. Per questo in molte occasioni ho preferito fare parlare direttamente i protagonisti, ossia chi a Cuba ci vive e lavora, invitandoli proprio a Varese. Come per il prossimo incontro pubblico previsto il prossimo 6 novembre alla Sala Montanari (inizio ore 20.30) dove avremo ospite la dottoressa Damarys Alvarez Zapata, coordinatrice della brigata medica cubana, operante in Calabria>>.

Insomma, il popolo cubano non viene dimenticato da Varese, dove associazioni come questo tengono viva la fiammella della speranza perché qualcosa possa cambiare, iniziando dall’orribile pratica dell’embargo la quale, dove applicata, mette in ginocchio l’incolpevole popolazione senza colpa alcuna.
Per info e contribuire con un versamento scrivere a: italiacuba.varese@gmail.com





