VARESE, 27 ottobre 2025-La Manovra Finanziaria del Governo non è una svolta, ma “l’ennesima illusione” per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). È quanto dichiara Antonio De Palma, Presidente del sindacato Nursing Up, in una durissima lettera aperta indirizzata al Ministro della Salute, Orazio Schillaci.
Il sindacato delle professioni sanitarie boccia senza appello le misure proposte, puntando il dito contro l’insufficienza delle risorse e la mancata attenzione alle reali esigenze del personale.
“Ci parlavano di un fiume di risorse, ma ci ritroviamo con una pozzanghera che evapora al primo sole,” attacca De Palma, riferendosi ai 2,4 miliardi di euro previsti per il 2026, che diventano appena 2,65 miliardi complessivi nel biennio successivo. “È un passo indietro, non avanti. Un nuovo schiaffo ai professionisti della sanità pubblica.”
Sul fronte del personale, la critica è ancora più severa: “Solo 1.500 medici e 5.000 infermieri l’anno, di fronte a una voragine di 175 mila professionisti mancanti. È come tentare di curare un’emorragia con un cerotto. Il Servizio sanitario nazionale non può reggere così.”
L’aumento dell’indennità di specificità, che arriverebbe a malapena a 110 euro lordi (circa quaranta euro in più dell’attuale), viene etichettato come “una mancia”. Per il Nursing Up, tale cifra “non basta a fermare la fuga dei professionisti né a restituire dignità a chi resta.”
Il Presidente De Palma solleva poi la questione più amara: lo stralcio della sperimentazione della libera professione intramuraria per infermieri, ostetriche e altre professioni sanitarie (ex legge 43/2006).
“Era una proposta del Ministro, attesa da anni. Il suo stralcio è un segnale gravissimo di disattenzione verso chi manda avanti gli ospedali,” denuncia il sindacalista, che sottolinea come questa misura fosse un elemento chiave per valorizzare e trattenere il personale.
Oltre al merito della manovra, il Nursing Up critica aspramente il metodo adottato dal Ministero: “Prima di presentare la manovra non ci ha mai voluti incontrare. Evidentemente i sindacati delle professioni sanitarie non servono.”
De Palma lancia un appello diretto a Schillaci: “Non è tardi: lo faccia ora, Ministro. Ci convochi subito.”
Mentre si prospetta l’ipotesi di reclutare infermieri da India e Uzbekistan, e si inventano figure “ibride” come l’“assistente infermiere”, i cittadini italiani continuano a pagare il prezzo di un sistema in declino: pronto soccorso in tilt, esasperazione e rinunce alle cure.
“Non chiediamo regali, ma dignità e rispetto,” conclude De Palma. “E pretendiamo che chi rappresenta decine di migliaia di professionisti sia finalmente ascoltato. Perché dal confronto nascono le soluzioni. Dal silenzio, solo il declino.”





