ROMA, 28 ottobre 2025-“Alberto Sordi secret”, il docufilm che svela la vita privata e gli aneddoti inediti del grande attore, continua la sua fortunata corsa mietendo successi in Italia e all’estero. Scritto e diretto da suo cugino, il giornalista e conduttore Rai Igor Righetti, l’opera è l’unica a esplorare l’intimità del “Alberto nazionale”, a partire dalla sua infanzia.
Il docufilm ha recentemente aggiunto un nuovo premio alla sua collezione. Durante la Festa del Cinema di Roma, nello spazio Roma Lazio Film Commission, Igor Righetti ha ricevuto il “Premio dell’Annuario del cinema news” per la regia e la sceneggiatura. Questo riconoscimento si aggiunge a un palmarès già ricco, che include i prestigiosi premi “Anna Magnani” e “Ischia Global Film & Music Festival”, oltre a ben 18 premi internazionali conquistati dagli Stati Uniti all’Asia, dall’Australia a tutta l’Europa.
A testimonianza dell’interesse globale, il docufilm è stato recentemente protagonista di una
giornata dedicata a Alberto Sordi e Roma a Wilmington (Stati Uniti). L’opera è attualmente in distribuzione all’estero anche in versione inglese e spagnola.
Dopo le proiezioni-omaggio al Senato della Repubblica e all’Ambasciata italiana della Repubblica di San Marino, e a fronte delle numerose richieste pervenute, la produzione ha deciso di concedere un eccezionale ritorno in sala.
“Alberto Sordi secret” sarà proiettato a Roma mercoledì 30 e giovedì 31 ottobre presso il cinema Azzurro Scipioni. Le prevendite sono disponibili online sul sito www.azzurroscipioni.it.
Il docufilm, tratto dal libro di Righetti “Alberto Sordi segreto” (giunto alla 12ª ristampa), offre uno sguardo unico su aspetti sconosciuti della sua esistenza. Come il rapporto conflittuale con il padre Pietro, che non approvava la sua carriera di attore, gli amori mai svelati e la sua attrazione per la nobiltà. Oppure le sue manie, dalla gelosia verso i beni alla passione per le case, e il motivo per cui non sopportava essere chiamato “Albertone”, così come l’ostentazione di una cultura che sentiva di non possedere, visibile nella sua collezione di antiquariato e libri mai letti.
Righetti, in quanto familiare, ripercorre fatti e aneddoti con autenticità, garantendo che nulla nell’opera sia frutto di finzione.
La narrazione, arricchita da una parte filmica ambientata negli Anni Venti e Trenta (girata in bianco e nero in formato 4:3) che mostra per la prima volta genitori, zii e amici d’infanzia dell’attore, è completata da contributi esclusivi. Tra gli intervenuti figurano figure di spicco come Pupi Avati, Fioretta Mari, Maurizio Mattioli, la nipote di Totò Elena de Curtis e il suo “grande amore” Patrizia de Blanck.
Il docufilm vanta inoltre immagini e video esclusivi dell’Istituto Luce, audio originali e foto dagli album di famiglia, svelando per la prima volta gli interni della villa blindatissima di Castiglioncello e la casa natale della madre, Maria Righetti.





