VARESE, 29 ottobre 2025-Il mondo della subacquea italiana è a un passo da un traguardo atteso da decenni. Per la prima volta, l’attività subacquea — nelle sue declinazioni professionale e ricreativa — sta per essere inserita in un quadro legislativo nazionale organico che la riconosce e la tutela come risorsa ambientale, culturale e turistica fondamentale.
È questo il senso del Disegno di Legge n. 1624, già approvato dal Senato e attualmente in esame presso la Commissione della Camera dei Deputati. Il provvedimento introduce una disciplina organica attesa da anni dal comparto, regolamentando l’attività dei diving center e stabilendo standard di sicurezza e professionalità.
“È un passaggio storico,” spiega l’avvocato Francesca Zambonin, fondatrice di ScubaLex, da oltre vent’anni punto di riferimento nel diritto della subacquea. “Per la prima volta lo Stato riconosce la dimensione ricreativa dell’immersione come un’attività ecosostenibile e culturale, utile a diffondere la consapevolezza del valore del mare e del suo patrimonio naturale e archeologico. Il subacqueo diventa ambasciatore del mare, e questa è una conquista culturale oltre che normativa.”
Fino ad oggi, il settore ha sofferto di una frammentazione normativa e di differenze territoriali che ne hanno ostacolato la crescita uniforme. “Da troppo tempo mancava un riferimento certo,” riprende Zambonin. Il DDL 1624 pone fine a questa incertezza, definendo una cornice normativa chiara per il settore della subacquea ricreativa e del turismo marino, un passo avanti decisivo per la sicurezza e la professionalità.
Il testo del Disegno di Legge stabilisce principi fondamentali per la sicurezza dei subacquei, la tutela degli ecosistemi marini e lacustri e la valorizzazione turistica dei fondali. Tra le principali novità, criteri Chiari per la formazione e la qualificazione professionale degli operatori. Registri Ufficiali per diving center e imprese iperbariche. Obblighi di Assicurazione e standard tecnici omogenei sul territorio nazionale.
Una delle innovazioni più attese è la nascita di una Agenzia nazionale per la sicurezza delle attività subacquee. Questo organismo avrà il compito di coordinare, vigilare e promuovere buone pratiche, garantendo “uniformità e maggiore trasparenza nella regolamentazione delle attività connesse al mondo marino”, sottolinea l’avvocato Zambonin.
La subacquea in Italia è un settore vitale, con migliaia di operatori, centinaia di diving center e centinaia di migliaia di appassionati, con una forte ricaduta economica sul turismo costiero.
“La subacquea ricreativa è un’eccellenza italiana spesso poco valorizzata, che unisce sport, ambiente e promozione del territorio,” osserva Zambonin. “Regolare questo mondo significa tutelare chi vi lavora e chi si immerge per passione, ma anche dare riconoscimento a una filiera che genera valore economico e culturale.”
Il DDL 1624 non riconosce solo l’attività sportiva o professionale, ma anche l’occasione di tutela, ricerca e conoscenza, celebrando la cultura del mare.
Con i suoi 8.000 chilometri di coste e un patrimonio sommerso unico, l’Italia si prepara a dotarsi di uno strumento moderno per valorizzare in modo sostenibile il proprio mare. “La vera sfida, una volta che la legge sarà approvata in via definitiva, sarà dare concretezza ai principi a cui si ispira, coinvolgendo chi vive e conosce davvero il mare,” conclude l’avvocato Zambonin, in attesa del testo definitivo per valutarne a fondo i punti di forza e le eventuali criticità.





