venerdì, Aprile 19, 2024
HomeSpettacoli e CulturaIntervista a Claudia Campolongo: ''L'Esorcista é un viaggio introspettivo dentro ognuno di...

Intervista a Claudia Campolongo: ”L’Esorcista é un viaggio introspettivo dentro ognuno di noi”

VARESE, 21 ottobre 2019-di GIANNI BERALDO-

Impegnativa prova teatrale per Claudia Campolongo, che ha debuttato (con successo) venerdí 18 ottobre al Teatro Nuovo di Milano-dove rimarrá in cartellone fino al 10 novembre-nella veste di Regan, la bambina indemoniata de ”L”esorcista” famoso film del 1974 tratto dall’omonimo romanzo.

Uno spettacolo particolare, non una ”semplice” rappresentazione teatrale ma un viaggio introspettivo dal quale emergono paure e insicurezze insite in ognuno di noi.

Per saperne di piú abbiamo intervistata la protagonista.

Parlaci di questo nuovo spettacolo ”L’esorcista”

E’difficile da spiegare. E’uno spettacolo che fa paura ispirandosi molto al film, ma in realtá si ispira molto di piú al romanzo. Infatti fin dal primo giorno il regista Alberto Ferrari ci ha espressamente indicato la lettura dove sono sviscerate un pó piú cose con approfondimento dei vari personaggi.

Quindi la sceneggiatura in pratica é il romanzo

Diciamo che tante cose rappresentate nello spettacolo fanno parte del romanzo. Soprattutto l’introspezione, la ricerca di ogni personaggio rappresentato, cosa che nel film un pochino si perde. Ovviamente gli effetti sono importanti anche nel nostro spettacolo, cosí come lo erano nel film, ma il lavoro sulla introspezione risulta fondamentale con lo spettatore messo di fronte alle proprie paure, ansie che abbiamo vissuto nell’infanzia ma anche successivamente.

Come fosse una sorta di viaggio nell’inconscio.

Un pó sí. Una viaggio nell’inconscio che viene fatto attraverso il mio personaggio, questa bambina di nome Regan. Ma direi che tutti i personaggi dello spettacolo vivono e tirano fuori all’interno della storia, i loro drammi, paure e disagi esattamente come nella vita reale.

Claudia Campolongo nella veste di Regan

Quasi una spaccato di psicanalasi direi.

Forse non proprio in questi termini ma devo dire che ogni attore, anche in forma autonoma, sta facendo un bel percorso. Lavorare con Alberto é incredibile in quanto segue pedissequamente ogni passo dell’attore dando delle indicazioni precise ma anche lasciando parecchio spazio a ognuno di noi nell’interpretazione del proprio personaggio. Davvero un bellissimo lavoro.

Dicevamo di uno spettacolo anche carico di effetti scenici. Finzione insomma. Come percepisci l’odierna societá, in grado di mischiare le carte tra vita reale e quella che a volte viene travisata ad esempio attraverso i vari canali social?

Rispetto ai social sono assolutamente in guardia, nel senso che prediligo quello che rimane ancorato alla nostra realtá come le amicizie, i sentimenti, alle conoscenze costruttive, insomma a tutto quell’insieme di cose che invece nel mondo di oggi si stanno perdendo. Social che utilizzo certamente anche per il mio lavoro magari promuovendo i miei spettacoli o altro ancora che possa suscitarmi interesse, ma dei quali appunto faccio molta attenzione

Realtá e fantasia che in qualche modo si intrecciano pure nell”Esorcista”.

Infatti. In realtà alla fine non diamo una risposta a quello che veramente accade nella storia. Cioé non si sa se quello che si é impossessato di Regan sia stato veramente un demone, se lo stesso rappresenti il fatto di tirare fuori il male, se é un sogno o qualcosa di reale, di proiezioni insite in ognuno di noi. Esiste o non esiste Dio? Quest’ultima Domanda e dubbio lecito visto che parliamo di demoni. Insomma abbiamo lasciato aperta questa porta del dubbio e delle riflessioni senza distinzioni tra quello che é reale e quello che non lo é.

Ma tu ti sei data delle risposte a livello personale?

Direi di sí. Partendo dal personaggio che interpreto. Posso dire che non credo a qualcosa di fantasia, a qualcosa che possiamo immaginare e che ci costruiamo; credo invece che tutto quello che vediamo e sentiamo sia qualcosa insito in noi, credo che il demone vero sia in tutti noi che tiriamo fuori come un lato oscuro che fa parte del percorso di ogni essere umano, non credo vi sia qualcosa aldilá di noi. Alla fine penso che anche lo stesso demone che si é impossessato di Regan, in realtá rappresenti piú semplicemente la paura di questa bambina abbandonata e che non si sente amata.

Una delle peculiaritá di essere attori é quella di potere interpretare e immedesimarsi in personaggi spesso molto diversi tra loro: essere Regan peró penso sia una parte molto difficile

Se vogliamo la difficoltá consiste nel dover interpretare due personaggi in uno:  quella di Regan con tutte le caratteristiche di una bambina che si sente poco amata e la Regan indemoniata. Una sorta di bianco e nero nello stesso spettacolo. La difficoltá maggiore é quella di non modificare la voce, ossia quella di non dare un tono di voce costruito da bambina piccola con risultati poco credibili. Invece bisogna cercare di utilizzare una tono di voce piú naturale possibile, certamente da bambina ma quello di quando avevo 10 anni, quando magari la mamma mi rimproverava. Per farlo devo fare una sorta di deja vú, diventando la Claudia bambina anche mentalmente e non solo come voce. Questo per quanto riguarda la fase Regan bambina diciamo ”normale”,  per quanto attiene il demone basta fare emergere la parte negativa dentro di noi, quel demone interiore che tutti noi possediamo. Non é stato un percorso facile da affrontare provando per molte settimane, ma alla fine il risultato mi pare riuscito.

Cosí il pubblico viene coinvolto anche emotivamente.

Certo. Durante lo spettacolo vi sono delle citazioni dove chiunque potrá dire ”anch’io mi ci ritrovo in questo”

Altro dato certo é che la sfaccettature pseudo horror del tema piace ai giovani e oggi fa tendenza

Devo dire che fin dall’inizio vi era molta curiositá  attorno a questo spettacolo, ma pure reticenza da parte di quelli che sono gli habitué del teatro come gli abbonati ad esempio. Questo un pó per la paura che potrebbe incutere l’Esorcista, ma pure per il fatto di essere cattolici con tutte le reticenze del caso su temi specifici. Ma penso che alla fine il passaparola come sempre funzionerá anche per la bravura di tutto il cast, tutti attori bravissimi che mi hanno fatto sentire subito a mio agio. Non ero abituata a fare prosa, tra l’altro il mio background é come pianista e solo per caso sono diventata attrice iniziando con i musical.

Diventando un’attrice molto brava

Grazie! Spero di poter venire a Varese con questo spettacolo, cittá che conosco bene vivendoci mia sorella.

direttore@varese7press.it

RELATED ARTICLES
- Advertisment -
Google search engine

Most Popular