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A Varese decine di persone in piazza per la Palestina: ”Basta guerre e vittime innocenti”

VARESE, 15 maggio 2021- di GIANNI BERALDO-

Indignazione e rabbia per una situazione politica che pare non avere fine con l’ennesimo conflitto armato in corso tra Israele e Palestina.

Questo nuovo conflitto ancora in corso é nato da un corposo lancio di missili verso Israele avvenuto la scorsa settimana e messo in atto da  da Hamas, organizzazione fondata nel 1987 che affonda le radici negli anni Settanta e nei Fratelli Musulmani nati in Egitto. Oltre a  essere un’ala militare, il Movimento di Resistenza Islamica  controlla pure la Striscia di Gaza ( (anche se non completamente).

La risposta da parte delle attrezzate e super tecnologiche  forze armate israeliane non si é fatta attendere, lanciando potenti missili verso la cittá di Gaza provocando molte vittime civili (cosí come successo per Israele ma in numero minore grazie a scudi protettivi anti razzi).

Alcune ragazze alla manifestazione pro Palestina

Insomma una situazione incandescente che a Varese questa mattina ha portato a manifestare in piazza della Libertá (di fronte Prefettura) a favore della causa palestinese, qualche decina di persone in rappresentanza di diverse associazioni. 

Tra queste troviamo l’associazione Nahda-Italia qui rappresentata da Jebal Salwa, ragazza con cittadinanza italiana e tunisina residente nel nostro Paese da 21 anni, professando come infermiera all’ospedale di Circolo.

Jebal é proprio arrabbiata, riflettendo tutta la sua costernazione anche durante il suo applaudito intervento durante il quale non ha utilizzato sottointesi o mezze parole, per definire l’oltraggio subito (secondo la sua opinipone ovviamente) dai ”suoi fratelli” palestinesi «I palestinesi che bombardano sono considerati terroristi mentre gli israelinai che ammazzano cetninaia di persone bombardando Gaza e altre cittá sono nel giusto: questa é una vera ingiustizia. La terra di Gaza fa parte della nostra religione, di tutti i musulmani e non deve essere portato via nemmeno un granello di sabbia. Gli israeliani invece continuano a occupare sempre piú terra».

Jabel poi si scalda quando parla del Profeta e della storia secolare che rappresenta per milioni di adepti musulmani«Israele non ha nessuna storia, che vadano a cercarsi un altro luogo per creare il loro Stato, é ora di finirla, é ora che smettano di uccidere gente innocente».

Affermazioni pesanti come macigni che non risovono certamente questi conflitti (anzi li acuiscono) ma aiutano quantomeno a riflettere plasmando una propria opinione.

direttore@varese7press.it

 

 

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