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Il futuro di Varese riparte dai rioni: i cittadini decideranno quali progetti realizzare

VARESE, 14 settembre 2021- di GIANNI BERALDO-

Una cittá a misura di…rioni. O meglio delle esigenze e proposte per un futuro a misura di cittadino riflesse nella partecipazione diretta dei cittadini e alle decisioni che verranno prese in futuro dall’amministrazione comunale.

Per questo in fondo sono stati ideati nei mesi scorsi  i comitati di quartiere.

Se quello era il primo importante step per un nuovo, partecipativo e diretto modo di interpretare la politica e la sua funzione di essere al servizio della gente, ora il sindaco Davide Galimberti con tutta la sua squadra di assessori ha deciso di andare ben oltre.

«Con questo progetto vi sarà la massima partecipazione dei cittadini dei quartieri sui vari interventi che verranno, appunto, decisi dagli stessi residenti. Proposte che verranno poi inserite nella programmazione dell’Ente in base all’importanza del progetto».

Cosí il sindaco di Varese nel presentare la nuova iniziativa denominata ‘Il patto per il mio quartiere’.  Serie di tappe quotidiane che lo vedrá impegnato insieme ad alcuni assessori, tra i vari quartieri della cittá partendo da Avigno-Velate (domani 15 settembre) per concludersi il 30 settembre a San Fermo-Valle Olona.

A scanso di equivoci diciamo subito che non si tratta del ‘solito’ tour promozionale

Un momento dell’incontro con la stampa

pro elettorale (anche ovviamente), ma di un’idea certamente ambiziosa ma assolutamente fattibile che contempla certamente l’ascoltare le importanti esigenze quotidiane di ogni singolo quartiere (rifacimento strade o marciapiedi ecc…), ma qui si va ben oltre.

Stiamo parlando di un produrre un piano quinquennale per ogni quartiere con un investimento di ben 100 milioni di euro adottando un capitolo di bilancio creato ad hoc. Ossia il cosidetto Buloancio partecipato.

Insoma un mezza rivoluzione che partirá dal basso, dalle prioritá manifestate dai singoli cittadini che in questo modo avranno la possibilitá di individuare progetti importanti in grado di modificare totalmente o in modo significativo il contesto rionale rendendo il tutto piú vivibile, moderno e  tenendo conto dell’ambiente.

Si potrebbe pensare ad esempio a nuove aree verdi, ricreative, a strutture sportive, alla rigenerazione di edifici scolastici sull’esempio della Don Rimoldi di San Fermo. Cosí come di riqualificare intere aree urbane come giá accade in diverse cittá del Paese, Milano su tutte.

Ricordiamo che in questo quinquennio l’amministrazione comunale ha investito 77ml di euro per i quartieri mentre é previsto di investire (sempre su opere a loro destinate) oltre alla cifra giá preventivata anche il 50% degli oneri derivanti da interventi edilizi (sul modello della nuova Esseluga per intenderci, con la realizzazione di strade e rotonde).

Certo vi sono le urgenze ordinarie come la cura dei tombini, del manto stradale, siepi e marciapiedi da non lasciare in balia dell’incuria generale e su questo non si transige, ma bisogna andare oltre proiettandosi in un futuro all’avanguardia ma soprattutto pensato e proposto dagli stessi residenti.

«Le risorse messe in campo per i quartieri sono state tantissime in questi anni, tutto questo il bilancio ancora deficitario lasciato dalla precedente amministrazione. Il Pnnr ci dará una mano a recuperare fondi passando cosí dall’urgenza a progetti di piú ampio respiro», dice l’assessore al Bilancio Cristina Buzzetti.

Sul rapporto prolifico con i quartieri ha qualcosa da aggiungere l’assessore Francesca Strazzi che li ha curati da vicino «questo é un percorso avviato prima della pandemia, poi tutto si era arenato con condizioni e esigenze mutate. Ora cercheremo di riprenderlo grazie a questa nuova iniziativa».

In effetti la pandemia ha influito decisamente sul modo di vivere dei cittadini, che ora si trovano ad affrontare esigenze diverse rispetto a poco tempo fa. Basti pensare ad esempio al concetto di spazialitá, quella mancanza di verde e spazi con i quali si sono dovuti confrontare migliaia di varesini durante il lockdown. Situazione che andrá a influire notevolmente sulla richiesta di spazi, anche lavorativi. Per questo tra le varie proposte vi sará sicuramente quello di creare spazi di coworking dove poter continuare a lavorare in tutta sicurezza e senza troppe angosce. Futuro ed esigenze evidenziate oggi pure dalla vice sindaco Ivana Perusin.

Da segnalare pure la presenza di Mauro Gregori di Lista Civica il quale ha apprezzato parecchio questa iniziativa, lui che é sempre stato fiero portavoce (a volte con qualche polemica di troppo) delle esigenze dei quartieri ma non solo.

Ricordiamo che idee e proposte potranno essere formulate tramite un modulo scaricabile direttamente dal sito www.galimbertisindaco.it , una volta compilato lo si potrá inviare tramite email oppure direttamente ai rappresentanti delle comissioni di quartiere.

direttore@varese7press.it

 

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