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Il Liceo “Marco Pantani” ricorda la scomparsa dell’ex studentessa Martina Luoni

BUSTO ARSIZIO, 15 settembre 2021 – «Ogni ragazzo che fa un percorso di crescita insieme a noi, diventa un po’ come un nostro figlio. Martina la vogliamo ricordare così: sorridente, coraggiosa e capace di lasciare a tutti un grande insegnamento». Con queste parole Mauro Ghisellini, direttore dell’universo educativo Acof, esprime il cordoglio degli istituti Olga Fiorini per la morte di Martina Luoni, 27 anni, già studentessa all’allora Liceo della Comunicazione “Marco Pantani” per l’indirizzo Spettacolo, diplomata nell’annata scolastica 2013/14.

La giovane è scomparsa due giorni fa a causa del cancro, dopo quattro anni di strenua battaglia contro la malattia. Il suo nome era salito alla ribalta delle cronache nazionali durante la pandemia, grazie a un video – subito divenuto virale – nel quale denunciava l’interruzione delle operazioni chirurgiche ai pazienti oncologici per colpa delle strutture sanitarie mandate al collasso dal coronavirus e lanciava un appello a tutti i coetanei per non sottovalutare i rischi del contagio, conoscendo le conseguenze provocate dalla saturazione degli ospedali nell’offrire cure per tutte le altre patologie. Un messaggio dirompente che aveva indotto Regione Lombardia a chiamarla come testimonial contro il Covid e, poi, a conferirle il premio Rosa Camuna.

«Oggi piangiamo una ragazza speciale che se n’è andata lasciandoci però un esempio straordinario di coraggio e tenacia», dice Luigi Iannotta, attualmente preside degli Istituti Olga Fiorini e Liceo Pantani e, ai tempi in cui la giovane frequentava le aule bustesi, suo insegnante di teatro. «Martina faceva parte di un gruppo speciale, composto quasi esclusivamente da ragazze che avevano scelto di intraprendere un percorso scolastico che a quei tempi era molto innovativo. A lei piacevano arte e spettacolo, soprattutto aveva una grande passione per la danza moderna. Ricordo quel suo carattere che era certamente forte ma in cui, allo stesso tempo, emergevano a tratti le umane fragilità di un animo sensibile. In questi giorni di dolore mi tornano alla mente i suoi grandi slanci da adolescente, i sorrisi, l’estrema positività che sapeva trasmettere agli altri, ma anche i momenti di buio che talvolta la assalivano ma da cui non si faceva mai sopraffare. La favola della quercia e della canna insegna che chi si mostra ogni volta indistruttibile, di fronte al vento forte rischia però di spezzarsi. Invece chi accetta le difficoltà e le affronta, alla fine si risolleva sempre. Martina era fatta così nel modo di affrontare la vita. E la notizia della sua morte ci lascia tutti senza parole».

 

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